Ieri sera è stata approvata alla Camera il provvedimento che riordina le province.

Personalmente ho lottato in Parlamento per migliorare il testo e garantire alla nostra provincia il grado di autonomia più forte possibile.
I processi di autonomia dei territori sono lunghi e faticosi, questa riforma riconosce per la prima volta al nostro territorio una specificità, il dato politico importante è che le 3 province montane vengono trattate nella riforma in maniera diversa dalle altre.
Da questo dobbiamo ripartire e continuare la battaglia a cominciare dal Senato dove la norma verrà discussa da gennaio. Ho già, per questo, preso contatto con numerosi senatori sensibili e il tentativo verrà sicuramente fatto. Durante il dibattito e le votazioni solamente il sottoscritto e il deputato Dellai sono intervenuti a sostegno della causa bellunese, ma come era prevedibile gli emendamenti che puntavano a riconoscere al nostro territorio la libertà di scegliere il sistema elettorale sono state bocciate.

Ma cosa abbiamo ottenuto da questa riforma:
1. Che alle Provincie con territorio interamente montano e confinanti con Paesi stranieri sono riconosciute forme particolari di specificità
2. Che le regioni riconoscono alle Provincie montane forme particolari di autonomia nelle materie di cui al predetto articolo 117, commi terzo e quarto della Costituzione (per Belluno quelle dell’art. 15 dello Statuto Veneto)
3. Che gli Statuti delle Provincie montane, possono prevedere d’intesa con la Regione, la costituzione di zone omogenee per specifiche funzioni, con organismi di coordinamento collegati agli organi provinciali, il che vuol dire riorganizzarci autonomamente il territorio.
4. Che le Provincie montane, esercitano altresì le seguenti funzioni fondamentali aggiuntive:
a) Cura dello sviluppo strategico del territorio e gestione in forma associata di servizi in base alle specificità del territorio medesimo, il che vuol dire riorganizzare autonomamente i servizi;
b) Cura delle relazioni istituzionali con Provincie, Regioni, Provincie Autonome, Regioni a statuto speciale, ed enti territoriale di altri Paesi, con esse confinanti e il cui territorio abbia caratteristiche montane, anche stipulando accordi e convenzioni con gli enti predetti, il che vuol dire che autonomamente possiamo stringere accordi in particolare con Trento e Bolzano.

Cosa invece non è passato:
1. La possibilità di prevedere l’elezione diretta del presidente della provincia.

Prima del voto finale ho presentato un Ordine del Giorno, che è stato accolto e approvato dal Governo e che impegna lo stesso a riconoscere nei prossimi provvedimenti, alle Provincie interamente montane e confinanti con stati esteri come la nostra, le necessarie forme di autogoverno creando condizioni di autonomia amministrativa e finanziaria. Impegna inoltre il Governo a coordinare la sua azione anche con le regioni, affinché anche sui territori vengano riconosciute alle suddette province forme particolari di autonomia finanziaria e amministrativa.
L’autonomia e il riconoscimento di un territorio non si fa con le espressioni verbali, si costruisce invece con il lavoro di tutti i giorni, con i progetti concreti che vengono costruiti mano a mano che i mezzi lo permettono. Oggi quindi dobbiamo continuare con le rivendicazioni, gestire al meglio quello che abbiamo ottenuto e chiedere che ci vengano trasferite le funzioni e soprattutto le risorse che ci spettano. Ritengo quindi che il bicchiere sia considerato mezzo pieno e soprattutto penso che abbiamo aperto un fronte importante rispetto alla consapevolezza del Governo centrale che il nostro territorio necessita di un riconoscimento che ci permetta di competere con chi l’autonomia ce l’ha da molto tempo.

Roger


Roma, 22.12.2013