Una soluzione innovativa con la legge 25 e con i fondi di confine

 

La capillarità del servizio postale può essere assicurata in modo innovativo attraverso esercizi pubblici multifunzione e degli accordi specifici con i Comuni.

Forte dell’esperienza maturata a Ponte nelle Alpi, credo questa rappresenti una soluzione per garantire il servizio delle poste anche nelle vallate e nei piccoli comuni della provincia.

Possiamo farcela, abbiamo gli strumenti legislativi come la legge regionale 25 che agevola i negozi multiservizi e abbiamo una leva straordinaria nei fondi per i Comuni di confine per far arrivare la banda larga in ogni comune, senza la quale non è pensabile adeguare gli esercizi commerciali alle esigenze di oggi.

A Ponte nelle Alpi abbiamo fatto un accordo con Poste italiane e abbiamo trovato uno spazio all’interno del municipio grazie al quale l’ufficio postale di Cadola è rimasto attivo. Nulla vieta di guardare in modo innovativo alla questione anche in altri comuni della provincia. Se riusciamo a trasformare questo problema in un’opportunità, i piccoli commercianti potranno offrire nuove funzioni e maggiori servizi, i cittadini manterranno i presidi di prossimità e sono certo che le Poste non si tireranno indietro.

La possibilità di adeguare i piccoli negozi di paese aggiungendo funzioni e servizi come quelli postali è stata il tema del confronto che ho avuto questa mattina con il presidente provinciale dell’Ascom, Paolo Doglioni.

Intanto, sempre sul fronte delle Poste, la settimana scorsa ho incontrato il sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli. Il sottosegretario ha riferito di aver riunito il 12 febbraio l’amministratore delegato di Poste Italiane, Francesco Caio, e il presidente dell’Autorità per la garanzia nelle comunicazioni, Angelo Cardani, per valutare quanto fosse opportuno fare nel rispettivo ambito di competenza.  Poste ha accettato di coinvolgere fin da subito le Regioni e l’Associazione dei Comuni italiani nella fase attuativa del piano di razionalizzazione degli uffici postali. Il 20 febbraio si è tenuto il primo incontro alla Conferenza delle Regioni dei vertici di Poste che hanno confermato l’intenzione di coinvolgere gli enti locali.

Come noto spetta ad Agcom verificare il rispetto degli obblighi del piano annuale sulla distribuzione degli uffici postali sul territorio, fissati dal decreto 7 ottobre 2008. 

L’invito agli amministratori locali è dunque di attivarsi direttamente con la Regione Veneto per verificare l’impegno preso da Poste Italiane con il governo.

 


Belluno, 23 Febbraio 2015