La quota della Regione Veneto finora è stata di 0 euro. Dal 2018 aumentano e diventano strutturali anche le risorse statali per ferro e gomma

 

Per la prima volta da 17 anni a questa parte, la Regione ha messo un piccolo contributo per finanziare i trasporti in Veneto.

La buona notizia fa il paio con l’aumento del fondo nazionale trasporti a partire dal 2018 deciso dal governo nazionale. Questo fondo inoltre diventa strutturale ed è affiancato da risorse per il rinnovo delle flotte di autobus e treni.

Ho approfondito con il ministero delle infrastrutture e dei trasporti il tema del trasporto pubblico locale (tpl) e delle modalità di finanziamento. Nei giorni scorsi ci siamo incontrati più volte e ci siamo scambiati informazioni e dati, anche con il ministro Delrio, perché volevo un quadro definitivo sulla situazione dei finanziamenti, soprattutto per capire se le continue lamentele della giunta regionale veneta fossero fondate. La Regione afferma che per il 2017 c’è stato un taglio di 12 milioni di euro rispetto agli anni precedenti nel fondo che finanzia il trasporto ferroviario, e quello su gomma, sia urbano che extraurbano.

In realtà il taglio è stato di 10 milioni di euro, ma è stato più che compensato da 105,5 milioni di euro per l’acquisto di treni e autobus. Di questi, 42,1 milioni sono destinati alla gomma, quindi a rinnovare il parco bus, ripartiti sugli esercizi finanziari dal 2015 al 2019, mentre 60 milioni sono riservati all’acquisto di nuovo materiale rotabile, treni e carrozze, per gli anni dal 2017 al 2022.

Grazie a queste disponibilità, Dolomitibus sta procedendo all’acquisto di quasi 60 nuovi autobus.

Per Belluno, anche grazie all’intervento del Fondo Comuni Confinanti, confermiamo le tariffe agevolate per gli abbonamenti degli studenti. Siamo l’unica provincia a garantire questa particolare forma di diritto allo studio.

Inoltre, dall’anno prossimo il fondo aumenterà e non sarà più soggetto alle variazioni delle accise sui carburanti, come invece è stato finora.

 

Questa la situazione punto per punto:

1. A DIFFERENZA DI REGIONI COME LOMBARDIA ED EMILIA LA QUOTA REGIONALE DEL VENETO PER IL TPL E' PARI A: ZERO.

2. AUMENTO DEL FONDO DAL 2018. La dotazione del Fondo Nazionale per il Trasporto pubblico locale che è rideterminata per un ammontare pari a 4.789.506.000 euro per l’anno 2017 aumenterà fino a 4.932.554.000 a decorrere dall’anno 2018.

3. GRAZIE AL GOVERNO LA DOTAZIONE DEL FONDO DIVENTA STRUTTURALE E CERTA. Allo stesso tempo, a decorrere dal 2017 non trova più applicazione il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 26 luglio 2013, in base al quale il Fondo Nazionale Tpl era alimentato attraverso la compartecipazione alle accise sulla benzina e sul gasolio. La dotazione diviene così strutturale e svincolata rispetto alle variazioni delle accise.

4. ANTICIPAZIONE PER LE REGIONI AL 15 GENNAIO. Entro il 15 gennaio di ciascun anno, l’80% dello stanziamento del Fondo è ripartito a titolo di anticipazione alle regioni a statuto ordinario con cadenza mensile. Il riparto delle risorse è realizzato secondo i criteri da tempo individuati: a) Incrementi dei ricavi da traffico; b) costi standard; c) ripartizione storica/livelli adeguati di servizio.

5. INTRODUZIONE DEI CRITERI DEI COSTI STANDARD E DEI SERVIZI ADEGUATI. NON E' QUELLO CHE HA SEMPRE CHIESTO IL VENETO? La suddivisione della quota residua del Fondo, al netto delle quote variabili a) e b), è ripartita alle regioni: per gli anni 2018 e 2019 in proporzione ai costi storici individuati dalla tabella allegata al Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze dell’11 novembre 2014; a partire dal 2020 il riferimento dei costi storici è superato, e la suddivisione della quota residua del fondo  è individuata sulla base dei livelli adeguati di servizio, determinati dalle regioni.

 

 


Belluno, 14 Settembre 2017