Sappada, come tutti i comuni bellunesi e tutti i comuni veneti, non è merce di scambio.

Ammonisco quanti credono di poter strumentalizzare le richieste di equità da parte della montagna bellunese e dei comuni di confine per trarne un vantaggio parziale e limitato.

Se ci sarà la possibilità di attivare un fondo di compensazione per ridurre lo squilibrio tra le comunità che godono di Statuto Speciale e tutte le altre ben venga, del resto sono tre anni suonati che come presidente del Comitato paritetico per la gestione dell’intesa sui Fondi di confine sollecito la presidente del Friuli Venezia Giulia a sedersi a un tavolo e concordare un fondo di riequilibrio. Ma non si pensi di utilizzare questo strumento solo dopo aver acconsentito al Friuli di prendersi Sappada. Sarebbe una beffa bella e buona per tutti i bellunesi e continueremmo ad adottare azioni a spot, invece di prendere provvedimenti per salvare la montagna e le altre aree che maggiormente sentono la concorrenza con il Friuli, in particolare nel Veneto Orientale.

Al riguardo, se fossi nei panni del presidente della Regione Veneto, avrei chiesto un incontro con la Commissione. Sia perché di recente Zaia si è espresso pubblicamente contro il passaggio al Friuli di Sappada, sia perché, nel caso andasse in porto, riaprirebbe la partita di decine di altri comuni. Molti bellunesi, certo, ma molti anche nel veneziano. E se la Regione può al limite permettersi di perdere Sappada, difficilmente può lasciare andare San Michele al Tagliamento che, grazie ai 5 milioni 573 mila presenze, costituisce uno dei polmoni del turismo regionale.

Oggi in commissione Affari costituzionali della Camera, ho presentato una serie di emendamenti per la gestione del passaggio di Sappada. Gli emendamenti sono stati respinti. Li ripresenterò in aula in fase di discussione: La legge è troppo “leggera”, il passaggio di un comune da una regione ordinaria a una a statuto speciale è un procedimento complesso che dobbiamo gestire con molta attenzione per assicurare ai cittadini la continuità dei servizi e delle prestazioni. Inoltre, la Regione Friuli, successivamente all’entrata in vigore della legge che sancisce il passaggio di Sappada dovrà verificare il proprio statuto.

La commissione ha licenziato oggi il testo di legge con voto favorevole di tutte le forze politiche.

Da lunedì 6 novembre il caso Sappada approda direttamente in aula alla Camera.

 


Roma, 31 Ottobre 2017