Il Bellunese è tra le zone più a rischio d’Italia

L’inserimento di Feltre tra le dieci città pilota nella prevenzione del rischio antisismico credo fosse un atto dovuto da parte del governo. Tutti i dati ci dicono che stiamo su una delle zone più pericolose d’Italia. Consentirà di sperimentare soluzioni innovative sul tema della sicurezza e che saranno poi utilizzate come linee guida a livello nazionale.

Trovo corretta la decisione del governo di coinvolgere un comune Bellunese nella sperimentazione, visto che gran parte del nostro territorio è a rischio sismico. Sono certo che Feltre saprà rispondere al meglio a questa opportunità sulla ricerca e lo sviluppo di soluzioni costruttive in grado di aumentare la sicurezza degli abitanti a fronte di eventi sismici, mantenendo al contempo l'edificio vivibile e utilizzabile durante tutte le fasi dell'intervento. Come ha dimostrato il terremoto in Italia centrale, abitiamo un territorio fragile e ogni azione di ricerca concreta è preziosa per adottare criteri estesi in tutto il Paese.

Questo sottolinea ancora una volta l’attenzione del governo verso la Provincia di Belluno. La scelta di Feltre non è isolata, ma si inquadra in un lungo filone di investimenti pubblici per il territorio dolomitico.

Sono stati infatti messi a disposizione per progetti reali quasi 200 milioni di euro per il periodo dal 2013 al 2018 grazie al Fondo Comuni Confinanti. A questi si aggiungono i 18 milioni stanziati dal governo Renzi per la riqualificazione delle periferie urbane (interessati i comuni di Belluno e Sedico) lo stanziamento di 55 milioni in legge di Stabilità per la galleria di Coltrondo, i 170 milioni di euro per l’adeguamento della statale 51 di Alemagna, i 5 milioni di euro per il nuovo plesso scolastico di Mel e l’allentamento del patto di stabilità del valore di circa 4 milioni per 13 Comuni e per l’ente Provincia di Belluno.

Ora dobbiamo fare in modo che il coinvolgimento di Feltre nel piano Casa Italia sia solo il primo intervento statale sul fronte della sicurezza. Opereremo già sulla prossima legge di Stabilità per norme puntuali e finanziamenti specifici destinati alla sicurezza idrica e geologica, con l’augurio che anche la Regione Veneto contribuisca a fare la sua parte.

 


Belluno, 10 Aprile 2017