Primi frutti del lavoro tra segreteria regionale e il ministro Boschi

 

La contrapposizione tra il populismo di chi sbandiera l’autonomia e la concretezza di chi lavora per ottenere risultati reali a favore di cittadini e imprese è stata smascherata ieri in Parlamento.

Sulla riforma del Titolo V della Costituzione, il Pd ha deciso di riscrivere l’articolo 117 per fare chiarezza sulla divisione delle competenze tra stato e regioni; negli ultimi tredici anni la mancanza di chiarezza ha portato a centinaia di ricorsi e costose cause. Con l’articolo 116 invece aumentano le materie delegabili alle Regioni che ne hanno merito, cioè quelle con i bilanci in ordine. Della riforma sono stati protagonisti la segreteria regionale e tutti i deputati e senatori del Veneto.

 

Nonostante l’ostruzionismo della Lega, riusciamo a dare maggiori poteri alle Regioni. In otto anni di governo, La Lega ha ottenuto zero risultati, noi in pochi mesi variamo una riforma che elimina il costoso contenzioso tra Regioni e Stato e amplia l’area dell’autonomia regionale. La volontà autonomista del Pd si misura sui provvedimenti concreti perché, come diceva De Gasperi, l’autonomia va praticata giorno per giorno, non sbandierata.

 

Grazie alle modifiche vengono incluse tra le materie delegabili elencate nell’articolo 117 della Costituzione le politiche attive del lavoro istruzione e formazione professionale.

La riforma è in corso di esame della Camera dei deputati che ha approvato uno specifico emendamento che ho concordato la settimana scorsa Con il ministro Boschi.

 

Considerata la situazione politica nazionale con caparbia, pazienza e coesione abbiamo ottenuto il miglior risultato possibile. La nuova formulazione degli articoli 116 e 117 apre ulteriori spazi di autonomia responsabile per le Regioni. Una volta approvata la riforma, l’iniziativa passerà nelle mani delle Regioni.

Mi auguro che il Veneto, dopo venti anni di inconcludenti scontri con lo Stato, sappia cogliere le opportunità e chieda un confronto serio con il governo.

Già con la precedente riforma del Titolo V della Costituzione era possibile per le Regioni contrattare maggiori deleghe su specifiche materie. Un’opportunità che né Galan né Zaia, hanno mai voluto cogliere.

Se i problemi li avessero affrontati e risolti, probabilmente imprese e cittadini veneti sarebbero stati contenti facendo mancare a Galan prima e a Zaia poi importanti leve di consenso.

Con il centrosinistra alla guida della Regione, avvieremo immediatamente un confronto con il governo e siamo certi di ottenere maggiori spazi di autonomia rispetto a quelli ottenuti dalla Lega.

 


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Roma, 28 Gennaio 2015