Le regole per le primarie sono certe e chiare. Per gli iscritti al Partito democratico che desiderano candidarsi vale l’articolo 18 dello statuto del Pd. Per gli altri, valgono le regole decise dalla direzione di sabato 18 ottobre. Servono almeno 4.000 firme di cittadini veneti, raccolte nella seguente misura: non meno di 100 firme nelle province di Belluno e Rovigo, non meno di 400 firme in ciascuna della altre province; il numero massimo di firme da presentare è fissato in 5.000.

Chi si vuole candidare alle primarie eviti polemiche e contrapposizioni di carattere personalistico. I candidati stiano sereni e facciano politica, l’avversario da battere è Zaia, non interno al Pd o alla coalizione.

A proposito di politica e di Regione, sono assolutamente contrario al versamento dei vitalizi a chi è stato condannato o ha patteggiato. Soprattutto se stiamo parlando di reati contro la pubblica amministrazione, come nel caso di Galan e Marchese (che hanno già patteggiato), o di Chisso, nell’eventualità arrivi al patteggiamento. Stiamo valutando come modificare la legislazione in tal senso.

Sarebbe utile che i contendenti alle primarie costruissero un dossier sulla sanità veneta. 

La totale assenza di pianificazione della Regione sotto la guida di Zaia rischia di costarci carissima. Per l’ospedale di Padova, prima fanno un progetto di finanza “alla veneta”, poi annullano tutto per le beghe interne alla Lega Nord. Risultato, l’azienda che ha proposto il progetto di finanza, chiede 156 milioni di danni. Zaia, invece di attaccare il governo Renzi che destina al Veneto un terzo delle risorse per infrastrutture, farebbe bene a organizzarsi per evitare che i veneti nei prossimi anni vedano aumentare tasse e ticket sanitari per coprire la sua totale incapacità di governare.

 

Belluno, 25.10.2014