Cura del ferro e investimenti per rinnovo di alberghi e strutture ricettive. Queste le priorità

 

Il Veneto porti avanti una candidatura “green” delle Dolomiti per le Olimpiadi 2026 puntando sulla ferrovia come infrastruttura portante per collegare Venezia a Cortina.

Torna sul progetto di organizzare le Olimpiadi invernali del 2026 nell’area delle Dolomiti proposto nell’ottobre scorso sollecitando la Regione Veneto a muoversi autonomamente e senza perdere altro tempo, anche perché la concorrenza con le altre località italiane interessate – Milano e Torino – si fa serrata.

È una grande opportunità per lo sviluppo e l’immagine della nostra montagna, sempre che si riesca a organizzare una manifestazione a impatto zero, cioè senza cementificazioni e sfruttando gli impianti e le strutture esistenti.

L’idea di organizzare le Olimpiadi è stata avanzata in considerazione del fatto che per i Mondiali di sci del 2021 e grazie ad altri interventi in programma, le Dolomiti Bellunesi saranno attrezzate, avranno molti impianti rinnovati e una viabilità di accesso sicura e con un minore impatto sui centri abitati. La stessa Fondazione Unesco è favorevole alla proposta e del resto tutti gli interventi avviati o programmati in questi anni – dagli impianti di Falcade a quelli di Cortina fino al nuovo collegamento tra Comelico Superiore e Sesto Pusteria – sono funzionali a rinnovare l’offerta turistica e a ridurre l’impatto ambientale ed energetico.

Sul fronte delle infrastrutture «si devono concentrare gli sforzi di governo e regione per trovare invece le risorse per far arrivare la ferrovia a Cortina. Per il 2026 dovrebbe essere operativo il collegamento ferroviario con l’aeroporto Marco Polo di Venezia. Per quella data, il treno deve arrivare nella conca ampezzana. Grazie ai fondi di confine la Regione ha le risorse per progettare la nuova ferrovia, sia verso Cortina che verso Trento. Non vorrei che si lasciasse passare il tempo per favorire altre ipotesi, come quella autostradale, che sarebbero deleterie per il nostro territorio». Va proseguito quindi l'investimento sulle strade ordinarie esistenti, costruendo una rete efficiente, sicura e soprattutto turisticamente sostenibile.

Resta il nodo della ricettività, poiché è chiaro che il livello di servizio di alberghi, bed & breakfast e appartamenti è ancora nettamente inferiore rispetto al Trentino e soprattutto all’Alto Adige. Ma qui è un problema di scelte politiche. Il tempo per recuperare c’è. La Regione Veneto, deve investire risorse per consentire ai proprietari di ammodernare le loro strutture, diversificare l’offerta e allungare la stagionalità.

Insieme alla regione anche tutti gli enti locali devono appoggiare questo progetto, deliberino tutti assieme mettendo così nero su bianco non solo la volontà unanime di ospitare questa grande manifestazione ma anche un modello di sviluppo del nostro territorio che dobbiamo costruire insieme nei prossimi anni.

 


Belluno, 21 Marzo 2018