La Camera dei deputati ha approvato in seconda lettura il disegno di legge di stabilità e il disegno di legge di bilancio che ora passano al Senato per il via libera definitivo prima della pausa natalizia del Parlamento.

 

UN PAESE GIUSTO, ITALIA AVANTI TUTTA

La direzione è quella giusta. Gli indicatori economici dicono che, passo dopo passo, l’Italia sta tornando a crescere: più occupati, più consumi, più fiducia. Con questa legge di stabilità abbiamo deciso di puntare su crescita e sviluppo, diminuiamo le tasse, contrastiamo la povertà e investiamo in sicurezza.

Vogliamo un Paese più giusto, a cominciare dalle tasse. Per questo le tagliamo.

Taglio dell’Irap per le imprese; niente più tasse sulla prima casa; bloccati gli aumenti di imposte e accise delle clausole di salvaguardia; eliminazione dell’Imu e dell’Irap per gli agricoltori; riduzione del canone Rai; taglio dei contributi sul lavoro per le assunzioni a tempo indeterminato; via l’Imu sugli imbullonati per le imprese; regime agevolato e semplificato per partite Iva, autonomi e professionisti con attività di minori dimensioni.

In un Paese giusto le persone trovano lavoro, lo cambiano, se lo inventano.

Per questo continuiamo ad agevolare le assunzioni a tutele crescenti, semplifichiamo la burocrazia per le piccole imprese, abbassiamo l’aliquota  per chi crea una sturt up, finanziamo un Piano straordinario per promuovere il Made in Italy nel mondo.

Vogliamo un Paese giusto, si, ma lo vogliamo anche sicuro, oggi più che mai

Due miliardi di euro in più: uno per la sicurezza e uno per cultura ed educazione; 150 milioni di euro per le cybersecurity, per controllare comunicazioni e persone sospette sulla Rete; 50 milioni di euro per migliorare la strumentazione degli agenti; 80 EURO di bonus esteso a tutte le forze di polizia; 500 milioni di euro finalizzati alla riqualificazione delle periferie

Grande attenzione al Sud

Rilancio degli investimenti al Sud, con il credito d'imposta e finanziamenti agevolati per l'acquisto di macchinari e beni strumentali.

Cultura, il nostro patrimonio

Stanziamo più risorse per assumere ricercatori universitari e funzionari del Ministero dei beni culturali, confermiamo l’art bonus e il tax credit per il cinema, ma finanziamo anche i musei ed un nuovo Piano strategico per individuare, recuperare e valorizzare i siti di eccezionale interesse turistico.

Ma per crescere bene vogliamo restare uniti. Per questo contrastiamo la povertà, con una serie di misure a sostegno di chi, per vari motivi, si trova oggi in difficoltà. Finanziamo un piano straordinario per le case popolari e uno specifico di contrasto alla povertà; aumentiamo l’assegno di disoccupazione e la soglia di reddito non tassabile dei pensionati e, contemporaneamente, salvaguardiamo gli esodati. Dopo anni di tagli, aumentiamo il budget del fondo per la non autosufficienza e per il “dopo di noi”; rendiamo più semplice donare i prodotti alimentari e sosteniamo economicamente i genitori che decidono di intraprendere la strada delle adozioni internazionali.

Un paese giusto incoraggia i giovani e rispetta i più anziani.

Diamo 500 euro ai ragazzi per investire nella propria cultura, sosteniamo con detrazioni le giovani coppie e chi vuole studiare all’estero con l’Erasmus. Allo stesso tempo, sosteniamo i pensionati, aumentiamo il tetto del reddito non tassato e permettiamo loro di lavorare part time gli ultimi anni senza compromettere lo stipendio.

E poi ci sono loro, le donne: abbiamo esteso per il 2016, nel limite di 2 milioni di euro, la possibilità per le madri lavoratrici autonome di richiedere, in sostituzione anche parziale del congedo parentale, un contributo economico da impiegare per il servizio di baby-sitting o per i servizi per. E prevediamo l’“opzione donna” che, riconoscendo il doppio ruolo di lavoratrici dentro e fuori casa, consente loro di andare in pensione prima.

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Roma, 20 dicembre 2015