Conclusione positiva. Giusto aver coinvolto il governo

 

Le pressioni del governo italiano nei confronti della Russia sta producendo risultati confortanti. Nei giorni scorsi la Imeco srl di Feltre ha ricevuto il saldo di quasi 80 mila euro per i lavori di allestimento del Padiglione Russia a Expo 2015. In questi giorni, ho saputo, insieme al ministro delle politiche agricole Maurizio Martina, della soluzione positiva.

Aver portato la questione dei mancati pagamenti all’attenzione del governo è stata la mossa giusta. A livello diplomatico, la posizione dei russi non era sostenibile a lungo. Hanno temporeggiato un po’, ma alla fina hanno dovuto cedere. Va detto che il governo, il ministro Martina da un lato, i funzionari del Ministero degli esteri dall’altro, hanno affrontato la vicenda con tempestività, scambiandosi informazioni e stabilendo una linea comune. Il supporto fornito dall’Associazione industriali di Belluno e il coinvolgimento del commissario generale di Expo, Bruno Pasquino, hanno contribuito a rendere efficace l’azione del governo e a risolvere la questione in tempi più brevi rispetto a quanto ci si poteva aspettare.

La ditta bellunese reclamava il mancato pagamento dei lavori di copertura del padiglione russo a Expo 2015 da parte di RVS Holding Mosca, la società appaltatrice dei lavori di allestimento. La Imeco, come molte altre ditte italiane, aveva lavorato senza sosta la primavera scorsa perché il padiglione russo fosse pronto per l’inaugurazione della rassegna. Nonostante i tempi strettissimi, le opere sono state realizzate a regola d’arte come dimostra anche la perizia depositata a metà settembre al tribunale di Milano in seguito all’azione di una ditta di Ancona nel tentativo di recuperare i propri crediti. Nel documento, il perito dichiara che le opere eseguite sul padiglione russo non rilevano alcun difetto né carenze di esecuzione.

Le imprese italiane che hanno allestito il Padiglione Russia hanno stanno subito un vero e proprio tira e molla dalla società russa. RVS Holding Mosca ha cercato di eludere le legittime richieste di pagamento. Le pressioni del governo italiano hanno costretto la società a mantenere gli impegni presi.

 


Belluno, 19 Novembre 2015