E’ finita la stagione dei tagli: ci sono nuove risorse per l’istruzione» così fa sapere un soddisfatto Roger De Menech riferendosi al «decreto recentemente approvato in materia di istruzione che contiene indicazioni e  risorse su: welfare degli studenti, diritto allo studio, lotta alla dispersione scolastica, formazione dei docenti e edilizia scolastica».

«Dopo tanti anni di tagli e blocco delle assunzioni, vengono stanziate nuove risorse per borse di studio e per nuovi investimenti a favore della didattica e della ricerca».

Continuando nel suo commento sul provvedimento, il parlamentare bellunese del Pd sottolinea che «grazie a queste nuove risorse sarà anche possibile la revisione del contratto degli insegnanti».

«Per noi del Partito Democratico – prosegue De Menech – è solo un primo passo: con la legge di stabilità proseguiremo a tenere la scuola al centro della nostra attenzione. Finalmente nella scuola italiana c’è il segno più. Non si toglie ma si mette: oltre 400 milioni di euro che rappresentano un importante cambio di passo. L’approvazione del decreto istruzione segna finalmente una netta inversione di tendenza rispetto ai pesanti tagli subiti negli anni scorsi. Torniamo ad investire su un settore fondamentale per guardare al futuro con maggiore fiducia».

«Abbiamo compiuto un passo avanti per un sistema moderno, all’altezza dell’Europa e che avrà delle ricadute positive anche nella nostra provincia. Un obiettivo che, come Partito Democratico, abbiamo perseguito con determinazione e con la stessa determinazione continueremo a perseguire».

Il testo del decreto legislativo, conclude De Menech – «è stato ampiamente condiviso, pur con accenti diversi (astensione di Sel e M5S), ma rappresenta una prima risposta positiva – nonostante le risorse disponibili siano modeste – ad un mondo, quello della scuola che, in questi ultimi anni aveva subito esclusivamente tagli. Ma la linea è tracciata e il cambio di rotta è avviato».

«Ora da bellunese continuerò a lavorare perché la nostra specificità venga riconosciuta. Insieme alla Regione Veneto bisogna consolidare i parametri numerici ed economici che consentano un razionale sviluppo della scuola di montagna: dimensionamento scolastico – sia per classe che per istituto e per istituto comprensivo, accesso al servizio inteso soprattutto come trasporto pubblico – sia dentro la provincia che fuori – sono le priorità da coltivare, ribadendo ancora una volta che vivere a Belluno non può diventare penalizzante per avere una formazione di qualità».