Confermo il massimo rispetto per le cittadine e i cittadini che sono andati a votare esprimendo un sì o un no. Lo stesso rispetto meritano tutte le persone che hanno deciso di esprimere il proprio parere non andando alle urne.

I veneti, al pari di un’ampia maggioranza di italiani, hanno affermato oggi un convinto sostegno alle politiche energetiche e ambientali attuate dal governo. Il referendum relativo al rinnovo delle concessioni dei giacimenti marini per l’estrazione di idrocarburi non è stato raggiunto.

Il Partito Democratico non si aspettava nulla di diverso.

Nonostante la legge di stabilità 2016 abbia rafforzato, in generale, la tutela delle aree marine, dove vi è ora un effettivo divieto di “fare nuove trivellazioni” eliminando proprio quelle norme che consentivano le “deroghe” al divieto previsto nelle aree marine e costiere nel raggio delle 12 miglia, il referendum odierno è stato inutilmente caricato di significati ambientalisti – quando in realtà il quesito riguardava un aspetto di regolazione del mercato, ovvero la durata delle concessioni – ed è stato strumentalmente modificato in un voto pro o contro il governo.

Il risultato è evidente ed è una conferma piena delle scelte operate dal governo Renzi sia in campo ambientale, sia in campo energetico. Il tentativo, operato dalle destre e purtroppo anche da alcuni esponenti del Pd, di trasformare il quesito referendario in una valutazione pro o contro il governo Renzi è fallito.

Il segnale che arriva dagli italiani non lascia spazio a equivoci; nemmeno all’interno di un Partito come il nostro dove, talvolta, le posizioni personali dei singoli esponenti prendono il sopravvento sulla linea comunemente decisa.


Padova, 17 Aprile 2016