Sì alla Commissione d’inchiesta e valutare con attenzione le attività per il futuro

           

Individuare le responsabilità a qualsiasi livello, tutelare i risparmiatori e i piccoli azionisti, valutare con la massima attenzione ogni azione futura considerando tutto lo spettro di tempo offerto dalle norme.

Intervengo sulle sofferenze di Veneto Banca e di Banca popolare di Vicenza per condannare chi non ha saputo gestire gli istituti di credito, ma anche chi, negli ultimi 15 anni, era tenuto a vigilare e non lo ha fatto. Come Partito democratico abbiamo proposto e ottenuto l’istituzione di una commissione di vigilanza per tutti gli istituti di credito italiani. Crediamo si possa uscire da queste crisi solo facendo massima luce su quanto avvenuto in tutti questi anni e che la trasparenza sia la base per ricreare fiducia tra la società e il sistema bancario nazionale.

Ora le priorità riguardano la messa in sicurezza delle due banche e l’applicazione di procedure che impediscano le distorsioni nell’erogazione del credito emerse in questi mesi. Continuiamo a essere molto preoccupati per i risparmiatori e i loro depositi, per i piccoli azionisti, spesso tratti in inganno da un management spregiudicato e per le migliaia di dipendenti onesti che hanno lavorato e continuano a lavorare nelle banche. Proprio per questo dobbiamo evitare in futuro quelle pratiche per cui veniva facilitato l’accesso al credito ai soggetti che acquistavano le azioni delle banche. Questo tipo di rapporto con la clientela genera mostri e lascia i più deboli senza possibilità di scelta.

Il valore delle azioni di Bpvi e Veneto Banca è crollato in poco più di un anno e i due istituti ricercano nuove liquidità. Per risolverlo procederanno a un aumento di capitale che graverà sui titolari di azioni e completeranno la trasformazione in Spa con conseguente quotazione in borsa. Le cure non sono mai indolori però credo necessario riflettere bene sulle azioni da fare, senza fretta, prendendosi tutto il tempo a disposizione valutando pro e contro di ogni possibilità, perché in questo momento il rischio di speculazioni sui titoli delle due banche è molto concreto. Ricordo che la scadenza per la trasformazione in Spa è dicembre 2016, cioè fra un anno.

Il Veneto ha un sistema economico forte e ha bisogno di istituti di credito altrettanto forti, credibili e affidabili in grado di sostenerlo e di consentirne l’ulteriore sviluppo.

 


 
Padova, 11 Dicembre 2015