Ho chiesto al ministro Pinotti chiarimenti sulle esercitazioni

L’Aeronautica militare sta facendo le attività di addestramento di routine e per interventi in caso di calamità naturali. Non vengono utilizzati aerei supersonici. Il ministro della difesa Roberta Pinotti mi ha spiegato i dettagli delle esercitazioni in corso in Veneto da parte dell’Aeronautica militare. L’incontro con il ministro è avvenuto questa mattina a Roma.

C’è stato un po’ di allarme nell’opinione pubblica bellunese tanto che anche la stampa locale si è occupata di recente dell’attività militare sui cieli delle Dolomiti. Per questo ho colto l’occasione di un incontro con il ministro Pinotti per chiedere dei chiarimenti.

Le attività, ha riferito il ministro, sono necessarie per mantenere i reparti addestrati a eventuali interventi sia in campo difesa sia in caso di calamità naturali. In ogni caso si tratta di addestramenti programmati, autorizzati e controllati secondo le normative in vigore e nel massimo rispetto della stringenti regolamentazioni del settore a tutela del pubblico e del personale militare.

I voli, ha detto ancora Pinotti, servono per addestrare il personale dell’Aeronautica al supporto aereo alle forze di terra. Si tratta di esercitazioni essenziali per contribuire alla sicurezza anche dei nostri contingenti coinvolti in missioni internazionali. Inoltre, grazie a particolari dispositivi di osservazione del terreno, gli apparecchi dell’Aeronautica possono essere usati anche in supporto alle autorità civili in caso di calamità naturale.

Tuttavia, la sensibilità dei cittadini è acuita dai boati che gli aerei provocano quando superano la barriera del suono. I boati sono causati da velivoli statunitensi che superano accidentalmente la barriera del suono, ha spiegato Pinotti. Le missioni dell’Aeronautica in Veneto sono svolte con velivoli Amx la cui velocità massima è di 1.035 chilometri orari, mentre la velocità del suono si raggiunge a circa 1.235 chilometri l’ora. La base di partenza delle missioni di esercitazione è Istrana, in provincia di Treviso.

Alla fine dell'incontro ho ribadito al Ministro la volontà di vigilare sulle attività sul territorio bellunese, patrimonio dell’Umanità che va protetto e rispettato.

 


Roma 18 Gennaio 2017