Prendendo spunto dalla delibera del Comune di Mel e condividendola con il sindaco Cesa, ho deciso di intervenire, insieme ai deputati Bressa e Baretta sul caso dell’ACC, con una interrogazione alla Camera indirizzata ai ministri dello Sviluppo economico e del lavoro e delle Politiche sociali.

ACC Compressors S.p.a di Mel, assieme ad ACC-Austria localizzata costituisce la parte produttiva della Business Unit Household Europe di ACC. Nello stabilimento di Mel sono oggi impiegate circa 620 persone, delle quali circa 200 zumellesi, mentre le altre provengono principalmente dai Comuni limitrofi.

Se non sarà predisposto un piano finanziario e produttivo credibile, il rischio concreto è la separazione dei due insediamenti, con il salvataggio di quello carinziano e la desertificazione di quello veneto.

Questo rappresenterebbe una lesione gravissima ed irrimediabile non solo del tessuto produttivo ed occupazionale del Comune di Mel, della provincia di Belluno e della Regione Veneto, ma dell’intero Paese, che perderebbe una parte rilevantissima della piattaforma tecnologica per il settore dell’elettrodomestico.

È necessario superare le opacità e le reticenze della proprietà, per verificare la praticabilità e le condizioni di un intervento di salvataggio industriale dell’ACC di Mel che faccia capo ad un progetto strategico efficace le cui soluzioni, sostenute da un intervento ponte di carattere finanziario, potrebbero essere individuate sia in una integrazione orizzontale da parte di primari player internazionali della componentistica, sia in una prospettiva di integrazione verticale del processo in funzione dei produttori nazionali di elettrodomestici;

L’Italia non si può permettere – prosegue De Menech – di perdere un altro pezzo del tessuto produttivo d’eccellenza, a rischio c’è un modello industriale, ma soprattutto un possibile polo del freddo che potrebbe vedere nello stabilimento zumellese il perno per concentrare la ricerca e l’innovazione su un settore che proprio nella Valbelluna vede concentrate aziende leader nella climatizzazione e nella refrigerazione.

Nello stabilimento ACC Compressors si sono attuati tutti i regimi d’orario e da diversi anni si sta utilizzando – con motivazioni diverse – la Cassa Integrazione, i lavoratori e i sindacati si sono sempre assunti le proprie responsabilità non trovando parimenti riscontro negli impegni aziendali; le organizzazioni sindacali hanno sempre segnalato la sotterranea intenzione di depauperare lentamente le lavorazioni di Mel in favore dello stabilimento austriaco di Fürstenfeld, ed è dunque necessario trovare soluzioni per salvaguardare l’integrità industriale del gruppo e l’occupazione; diversamente in Italia rimarrebbero solo i costi sociali ed economici.

É necessario capire quali misure urgenti assumere, per indurre la proprietà a predisporre un piano finanziario e produttivo credibile, tale da evitare il rischio della separazione dei due insediamenti e se il Governo intende impegnarsi in un finanziamento ponte di carattere, nella prospettiva di un intervento di salvataggio industriale dello stabilimento ACC Compressors S.p.a di Mel.