La  Direzione  regionale  del  PD  del  Veneto  –  riunitasi  nella  giornata  del  9  giugno  2014  –  in considerazione della recente indagine e dei relativi episodi di corruzione e di tangenti, ribadendo la piena fiducia nell’operato della magistratura veneta, confidando in una rapida conclusione delle indagini che portino a condanne esemplari per quanti saranno riconosciuti colpevoli, delinea alcuni punti indispensabili per ribadire la posizione del partito rispetto ad episodi così gravi di malaffare.

 

INIZIAMO DAL VENETO

Trasparenza, indipendenza, sobrietà ed efficienza

La nuova segreteria del Partito Democratico del Veneto pretende trasparenza ed efficienza da ogni livello dirigenziale del partito.

Qualsiasi contributo ricevuto dal PD regionale, dalle federazioni provinciali e da tutti gli eletti del PD deve essere registrato e reso pubblico sul sito dei partito provinciale, regionale e personale di ogni rappresentante politico, assieme ai costi sostenuti per l’attività politica svolta in modo chiaro e leggibile da ogni cittadino.

La politica è prima di tutto un ideale che si traduce in azioni concrete per realizzarlo, quindi ogni contributo che un privato o un’azienda intenda dare per sostenere tale ideale deve essere conosciuto affinché chiunque possa verificare che non ci siano secondi fini illeciti.

La politica non deve più costare ai cittadini né in termini diretti di risorse pubbliche dedicate né in termini indiretti di corruzione, come abbiamo spesso visto negli anni con il sistema del finanziamento pubblico, il quale non ha assolutamente evitato episodi di malcostume nonostante l’enormità delle cifre erogate. Anche per questo è stato deciso di togliere tale norma sia per riguadagnare passo dopo passo la fiducia dei cittadini che per ricondurre la politica a una sobrietà della spesa; non possiamo tollerare che vecchie logiche e poche mele marce rovinino il grande lavoro che sta facendo il PD in Italia per ridare credibilità alla classe politica.

La politica come le istituzioni devono essere a servizio dei cittadini, completamente trasparenti ed efficienti nella gestione delle risorse. Deve finire anche il tempo dei proclami vuoti; il PD parla con i fatti e anche per questo la segreteria regionale prenderà provvedimenti molto duri contro qualunque iscritto venga giudicato colpevole di aver ingannato la fiducia dei cittadini.

Deve affermarsi il tempo del merito e del rinnovamento anche nelle nomine pubbliche, stop agli incarichi plurimi e alle continue deroghe sia nelle istituzioni che nel partito: per poter parlare al Veneto in continua evoluzione e che vuole un cambio di rotta rispetto a 20 anni di cattiva gestione regionale dobbiamo innanzitutto essere credibili come persone e come partito.

 

Infrastrutture e appalti: semplificazione burocratica e precise responsabilità

Gli ultimi eventi di cronaca dimostrano come serva una vera rivoluzione nella gestione degli appalti pubblici e un cambiamento forte anche nella procedura di assegnazione. La politica non può più permettere che si verifichino situazioni di corruzione diffusa come quella scoperta nei lavori del MOSE, che proliferano nella giungla della caotica sovrapposizione normativa, la quale appesantisce aziende e uffici di costi e adempimenti più che dissuadere dagli imbrogli, visti i risultati.

Chiediamo al Governo di cambiare presto la legislazione sugli appalti, uniformando con poche e chiare regole tutte le categorie di lavori pubblici ma riconducendoli sempre e comunque nell’alveo di procedure  verificabili  dalla  comunità:  basta  con  i  commissari  e  le  deroghe  per  le  presunte emergenze. La progettazione e l’esecuzione delle infrastrutture devono tener conto dei bisogni e delle necessità del territorio, coi territori devono confrontarsi e ai territori devono rendere conto per come si realizzano. Il sistema Lega-Forza Italia che ha governato la nostra Regione negli ultimi 20 anni ha asservito lo sviluppo infrastrutturale più agli interessi economici di pochi che alla qualità della vita della gente, danneggiando oltretutto la crescita della nostra Regione perché falsata la libera concorrenza, focalizzata solo sul cemento e sprecando risorse preziose.

È il nostro partito a dovere imprimere la svolta, a dover riscrivere e semplificare le regole, riportando la trasparenza necessaria ad una Regione che rivendica il ruolo di locomotiva trainante dell’economia italiana.

 

Project Financing : il mezzo male usato per fini sbagliati

La moda di costruire ospedali in project financing inaugurata nel Veneto da Forza Italia e Lega (che ora ne prende pateticamente le distanze come non fosse “cosa loro”) è stata tradotta in salsa regionale con tante volute anomalie da arrivare a snaturare le caratteristiche tecniche di uno strumento che nel resto del mondo è stato applicato anche con buoni risultati. Di per sé il project financing è la modalità che consente ai privati di investire in opere pubbliche, essenzialmente quelle che producono un’entrata nel tempo per cui saranno remunerati dell’investimento iniziale (impianti sportivi, strade). Nella fisiologia dello strumento ciò significa per il privato farsi ovviamente carico del rischio d’impresa, competere per aggiudicarsi costruzione dell’opera e gestione della stessa, realizzarla al meglio affinché soddisfi le esigenze dei fruitori che ne pagheranno il prezzo. Nella patologia del sistema Veneto invece è diventato il veicolo attraverso il quale alcune cordate di interessi (sempre gli stessi progettisti, sempre le stesse imprese di costruzione, sempre le stesse cooperative di servizi….), con la complicità della politica regionale e locale, hanno proposto e realizzato nuovi ospedali stravolgendo a loro vantaggio la programmazione sanitaria in barba alle reali necessità, ottenendo remunerazioni altissime sul capitale investito, con tassi da usura a carico della collettività. Un sistematico mungimento dei bilanci delle Ulss, che ora devono tagliare sulle cure ai cittadini per pagare le rate-mostre dei project, uno spreco di risorse pubbliche a favore di privati sulla pelle dei malati. Soprattutto in questo ambito dei diritti primari delle persone la buona politica si deve riappropriare delle scelte fondamentali, togliendo e facendo togliere le mani dalla “marmellata” degli affari.

I progetti di finanza alla veneta coinvolgono anche numerose altre opere pubbliche come strade e autostrade (sui quali pare si stiano aprendo altri fronti d’indagine), il Pd regionale pretende trasparenza ed efficienza nell’uso di questi strumenti, che nel nostro territorio si sono rivelati troppo spesso, un sistema per coltivare clientele e malaffare, mettendo spesso al centro l’interesse privato, a scapito di quello pubblico.

Il Pd Veneto giudica questo ribaltamento totalmente innaturale per una forza politica che vuole governare il territorio per il bene dei suoi cittadini, quindi per il 2015 barra dritta per la legalità verso il buon governo. E’ la sfida aperta a tutti.

Roger De Menech


Documento elaborato, nella giornata del 9.06.2014, dalla Direzione Regionale del PD Veneto.

INIZIAMO DAL VENETO _ Doc direzione 09.06.2014