Il Partito democratico Bellunese e il Partito democratico Veneto – insieme ai Candidati Veneti alle elezioni Europee del prossimo 25 maggio – si impegnano a sostenere in modo adeguato l’istituzione della Macroregione Alpina in modo tale che anche l’Europa riconosca le Alpi quale regione cerniera tra i diversi Stati.
Tale scelta Europea pone la montagna al centro dei propri programmi e le riconosce le risorse necessarie.
La spinta che potrà dare il nostro Paese nel semestre di Presidenza Italiana del Consiglio Europeo nel 2014 sarà di fondamentale importanza, visto anche quanto già sottoscritto dal nostro Governo.
Chiediamo quindi ai candidati di sottoscrivere oggi e sostenere domani dal Parlamento Europeo il contenuto di questo documento perché la montagna vera possa avere una speranza di rilancio e di progresso.

DA BELLUNO E DAL VENETO UNA RICHIESTA PER UN’EUROPA CHE GUARDI ALLA MACROREGIONE ALPINA

Quando parliamo delle Alpi non facciamo riferimento solo ad una delle più importanti aree d’Europa, ma si tratta di un’aggregazione territoriale tra otto stati nazionali in cui vivono e lavorano circa 16 milioni di persone e un territorio che al suo interno presenta dinamiche complesse ed eterogenee. La crescente globalizzazione e l’emergere di forme di sviluppo economico fortemente incentrate su logiche di mercato si ripercuotono sul territorio e sulla distribuzione demografica, con il conseguente spopolamento ed abbandono delle terre alte e in alcuni casi il conglobamento nelle valli, l’invecchiamento della popolazione ed la dismissione dei servizi mettendo a rischio l’integrità del territorio. Il tutto è correlato alla presenza di cambiamenti climatici tipici delle alpi che contribuiscono a trasformarne le realtà alpine, ad un abbandono dell’agricoltura tradizionale ed ad una cementificazione selvaggia. Diventa pertanto necessario un’attenzione alla salvaguardia delle Alpi come opportunità di vita, e l’ampliamento delle prospettive per le popolazioni che vivono in quest’area attraverso il pieno riconoscimento della funzione sociale, economica ed ambientale dei territori alpini, in un rapporto non di contrapposizione ma di piena reciprocità e “scambio prestazionale” con i territori circostanti.

Il primo obiettivo è quello di mantenere la montagna abitata nel contesto dell’arco alpino, superando antichi stereotipi in base ai quali la montagna è il luogo per eccellenza della conservazione della natura e delle tradizioni e non dell’innovazione e dello sviluppo, evidenziando le potenzialità economiche ed eco-auto-sostenibili del territorio montano ed alpino e delle sue risorse. È fondamentale mettere al centro l’ambiente e il paesaggio come volano per lo sviluppo turistico e occupazionale. Ed è proprio con l’adozione di misure specifiche che è possibile fare delle Alpi un laboratorio teso a dimostrare, a livello nazionale ed europeo, quanto un sistema economico produttivo, competitivo e così complesso possa garantire opportunità occupazionali, benessere e coesione sociale, efficienza energetica, qualità della vita e valori tradizionali. I punti delle regioni alpine che sembrano essere i più deboli – quali montuosità, distanze, dispersione territoriale, fragilità del territorio e dell’ambiente – possono così diventare un motore di sviluppo e un incentivo all’innovazione. In vista di questo importante appuntamento elettorale e visto il crono-programma sottoscritto dal nostro Governo, sarà fondamentale la spinta che potrà dare il nostro Paese nel semestre di Presidenza italiana del Consiglio europeo nel 2014 e pertanto ci sembra doveroso auspicare ad un’attenzione peculiare della MACROREGIONE ALPINA. Obiettivi che appaiono sostanziali per indirizzare il nostro impegno e che coincidono con i cardini politici evidenziati nel Manifesto delle Alpi, prodotto dal lavoro congiunto degli organismi istituzionali e del partito democratico delle regioni appartenenti all’arco alpino. CHIEDIAMO PERTANTO: ▪ Di dare piena attuazione al trattato di Lisbona che riconosce la montagna nelle politiche di coesione territoriale, sociale ed economica, svincolando il sostegno alle attività economiche, nei territori montani, dalla norma sugli aiuti di stato; ▪ Di sostenere adeguatamente il processo verso l’istituzione di una strategia macroregionale per le Alpi in base alla risoluzione del Parlamento europeo del 23 maggio (2013/2549(RSP)) secondo i confini definiti dalla Convenzione delle Alpi, prevedendo misure di sostegno mirate per questi territori;

▪ Di promuovere e sostenere l’Introduzione del principio di causalità nel trasporto merci sia per quelle di transito sia nel trasporto interno alle zone alpine, collegato a un sistema di pedaggio al fine di trovare i fondi da reinvestire nell’ammodernamento e potenziamento della rete ferroviaria e nell’adeguamento e messa in sicurezza delle vie di transito esistenti;

▪ di riconoscere l’agricoltura di montagna quale settore di attrattività per gli abitanti della stessa e di imprenditoria giovanile senza dimenticare come essa fornisca un contributo all’interesse generale della cura, della conservazione del passaggio e della prevenzione dei rischi naturali; in quest’ottica andrebbero sfruttate le opportunità della nuova PAC europea e le possibilità delle linee strategiche delle politiche comunitarie 2014/2020 e del progetto montagna 20/20 fatto dal Gal in base al quale forse per la prima volta si possono affrontare in logica territoriale i progetti salvaguardandone la produzione di latte nelle zone di montagna all’atto del venir meno, nel 2015, del regime delle quote-latte ▪ di sostenere la Montagna in Europa, ponendola al centro dei programmi e dotandola delle risorse necessarie affinché possano esserne garantiti i servizi e venga meno l’attuale e preoccupante spopolamento. Diviene inoltre di fondamentale importanza l’impegno dell’Italia e delle Regioni per riempire di contenuti questa scelta europea:
1. superare gli svantaggi strutturali delle regioni di montagna e creare le giuste condizioni per la crescita economica e per un’effettiva coesione sociale e territoriale nella regione alpina;
2. migliorare nella regione alpina la mobilità, la sicurezza energetica, la protezione dell’ambiente, lo sviluppo sociale ed economico, lo scambio culturale e la protezione civile;
3. tenere conto della preservazione delle forme tradizionali – principalmente agricole – di utilizzo del suolo, in modo da promuovere la biodiversità e la preservazione delle aree protette esistenti;
4. coordinare i fondi UE esistenti, in particolare nell’ambito della politica di coesione, al fine di realizzare progetti volti a far fronte a sfide comuni quali la protezione dell’ambiente, gli investimenti nella competitività e nell’innovazione, l’agricoltura e la silvicoltura, l’acqua, l’energia, le questioni ambientali e climatiche e i trasporti;

 

Erika Dal Farra – Segretaria PD Belluno
Roger De Menech – Segretario Regionale PD Veneto

Il Documento è stato sottoscritto dai 5 candidati Veneti alle Elezioni Europee:

Alessandra Moretti
Flavio Zanonato
Franco Frigo
Federico Vantini
Andrea Zanoni

DOCUMENTO SULLA MONTAGNA per EUROPEE