Il governo promuova la gestione attiva dei profughi, aumentando i poteri agli amministratori locali e creando le condizioni perché gli immigrati possano essere impiegati in lavori a favore delle comunità che li ospitano.

Dopo l’annuncio della rimozione del prefetto di Treviso per l’incredibile scelta di alloggiare 101 profughi in due palazzine a Quinto di Treviso dove risiedono una decina di famiglie, bene l’iniziativa del governo: Il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il ministro Alfano sono intervenuti tempestivamente e li ringrazio per questo.

Nel frattempo, l’intesa raggiunta a Bruxelles dai ventotto Paesi dell’Unione sulla distribuzione dei richiedenti asilo, allenta un po’ la pressione sull’Italia e di conseguenza, sul Veneto. Al momento l’accordo prevede di redistribuire 35 mila profughi, cifra che dovrebbe salire a 60 mila entro la fine del 2015. E’ un passo avanti importante, frutto della capacità negoziale del nostro governo. Adesso è necessario dotarsi di un’organizzazione rigida in grado di offrire soluzioni durature nei territori. Io sono per un’accoglienza diffusa in tutti i Comuni, utilizzando soprattutto le strutture del demanio al momento libere, come le caserme. In secondo luogo, l’esperienza del prefetto di Treviso conferma la necessità di responsabilizzare e dare maggiori poteri agli amministratori. Nessuno meglio di loro conosce le situazioni locali, i punti deboli delle nostre città e le risorse su cui fare leva. I prefetti farebbero bene a tenere in maggiore considerazione il punto di vista dei sindaci. Infine, è indispensabile trovare il modo di coinvolgere i richiedenti asilo in attività a favore delle comunità che li ospitano. Penso a lavori socialmente utili che diano dignità ai profughi e possano diventare un momento di incontro con i cittadini.

 


Padova, 21 luglio 2015