La legge di bilancio stanzia altri 60 milioni per lo sviluppo dei borghi

Sessanta milioni di euro in più per sostenere lo sviluppo dei piccoli Comuni. L’aumento della dotazione è stato deciso dalla Commissione Bilancio della Camera in fase di discussione della legge di Bilancio.

Le aree oggi in condizioni di maggior difficoltà potranno quindi usufruire di uno specifico stanziamento di 160 milioni per il periodo dal 2017 al 2023. Ne potranno beneficiare, in particolare, i Comuni collocati in aree interessate da fenomeni di dissesto idrogeologico; caratterizzati da marcata arretratezza economica; nei quali si è verificato un significativo decremento della popolazione residente rispetto al censimento generale della popolazione effettuato nel 1981; caratterizzati da condizioni di disagio insediativo, sulla base di specifici parametri definiti in base all’indice di vecchiaia, alla percentuale di occupati rispetto alla popolazione residente e all’indice di ruralità.

La legge Realacci offre una serie di strumenti legislativi che consentono finalmente alle amministrazioni di avviare iniziative concrete per lo sviluppo di itinerari turistici, di tutela ambientale e di valorizzazione delle attività produttive. La dotazione finanziaria originariamente prevista in 100 milioni di euro per investimenti di tutela ambientale e altre iniziative ora arriva a 160  milioni. A questi si aggiungono 54 milioni di euro per la progettazione e la realizzazione del sistema nazionale di ciclovie turistiche.

Un passo avanti importante anche se ci batteremo perché ci siano in futuro ulteriori risorse aggiuntive. E soprattutto perché siano effettivamente attuate tutte le importanti misure previste dalla legge per valorizzare i Piccoli Comuni e farne una chiave per il futuro di un’Italia che scommette sulle comunità, sulla qualità, sul territorio e sulla cultura. Come è già accaduto per lo stop alla chiusura degli Uffici Postali.

 

Queste le misure principali della legge Realacci per la valorizzazione dei Piccoli Comuni:

–         diffusione della banda larga e misure di sostegno per l’artigianato digitale;

–         semplificazione per il recupero dei centri storici in abbandono o a rischio spopolamento anche per la loro conversione n alberghi diffusi;  

–         interventi di  manutenzione del territorio con priorità per la  tutela dell’ambiente e la prevenzione del rischio idrogeologico;

–          messa in sicurezza di strade e scuole e interventi di efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico;

–         acquisizione e riqualificazione di terreni e edifici in abbandono; 

–         possibilità di acquisire case cantoniere da rendere disponibili per attività di protezione civile, volontariato, promozione dei prodotti tipici locali e turismo;

–         realizzazione di itinerari turistico-culturali ed enogastronomici e di mobilità dolce;

–         possibilità di acquisire i binari dismessi e non recuperabili all’esercizio ferroviario, da utilizzare come piste ciclabili;

–         dotazione dei servizi più razionale ed efficiente, possibilità per i centri in cui non ci sono uffici postali di pagare  bollette e conti correnti presso gli esercizi commerciali;

–        facoltà di istituire, anche in forma associata, centri multifunzionali per la fornitura di una pluralità di servizi, in materia ambientale, sociale, energetica, scolastica, postale, artigianale, turistica, commerciale, di comunicazione e sicurezza, nonché per attività di volontariato e culturali;

–         interventi in favore dei cittadini residenti e delle attività produttive insediate nei piccoli comuni;

–         promozione delle produzioni agroalimentari a filiera corta e del loro utilizzo anche nella ristorazione collettiva pubblica.

 


Roma, 16 Dicembre 2017