Questa mattina il Senato ha approvato in via definitiva la legge per la valorizzazione dei Piccoli Comuni.
Una legge che avrà ricadute importanti sul territorio, sull'economia, sulla cultura e sull'ambiente. Una legge che aiuterà l'Italia ad affrontare il futuro partendo dalla sua vera identità: 5.585 borghi in cui vivono oltre 10 milioni di italiani e che custodiscono una parte fondamentale del nostro patrimonio storico, artistico e paesaggistico e che possono essere la base per lo sviluppo futuro.
Un provvedimento che si propone degli obiettivi chiari ma che vuole indicare anche un nuovo modello di sviluppo: riqualificazione dei centri storici, messa in sicurezza della viabilità e miglioramento dei trasporti, itinerari di mobilità e turismo dolce, diffusione della banda ultra-larga, accesso e riorganizzazione più razionale ed efficiente dei servizi, contrasto allo spopolamento.
Dal 2017 al 2023 le comunità locali avranno a disposizione 100 milioni di euro, con una dotazione di 10 milioni il primo anno e di 15 milioni per gli anni successivi per i progetti che vorranno mettere in campo. Un apposito Fondo, che potrà essere ulteriormente incrementato e reso permanente negli anni successivi, per il finanziamento di investimenti per l'ambiente e i beni culturali, per la mitigazione del rischio idrogeologico, per la salvaguardia e la riqualificazione dei centri storici e la messa in sicurezza di infrastrutture e di edifici pubblici, l'insediamento di nuove attività produttive, e per lo sviluppo economico e sociale.
La difesa delle tantissime comunità locali e la loro salvaguardia sono una premessa indispensabile per le politiche collegate al buon governo del territorio.
Questo provvedimento avrà ricadute positive soprattutto in territori come quello Bellunese: una provincia interamente montana con piccole comunità che presidiano le valli. Una legge, che integrata anche agli altri interventi dedicati già in essere – aree interne, fondi europei, Gal, BIM, Fondo Comuni Confinanti – potrà concretamente incidere sulla coesione territoriale e agevolare la presenza di chi in questi luoghi vuole vivere a lavorare.
Un’eredità del passato, che con uno straordinario lavoro di squadra, si proietta al futuro.
Roma, 28 settembre 2017