Grazie Presidente.
Riconoscere le diversità non ci deve far paura e dentro questo concetto ricordo all'Aula, come hanno già fatto i colleghi che mi hanno preceduto, che esistono ulteriori minoranze linguistiche: quelle in provincia di Belluno, le minoranze linguistiche storiche dei comuni ladini di Cortina, Colle Santa Lucia e Livinallongo, con circa 7600 abitanti, e poi altri ladini, quelli bellunesi, riconosciuti dalla provincia e dalla regione: ulteriori 34 comuni e 48000 abitanti.
Oggi quindi che giustamente si riconoscono meglio i ladini del Trentino e dell'Alto Adige è corretto avviare un percorso per la visione unitaria dell'area ladina nel suo complesso.
Con il collega Alfreider in questi mesi abbiamo portato avanti numerosi progetti che integrano le due comunità.
Credo sia giusto che anche il rinnovo di alcune delle leggi ordinarie aiuti una visione omogenea delle due aree ladine, storicamente unite ma che oggi, per ragioni istituzionali, hanno un trattamento diverso.
L'italia è un Paese meraviglioso anche perché ricco di diversità; riconoscere e qualificare le minoranze è un processo che può aiutare ad esaltare il nostro essere Italiani.
Con questo ricordo anche al Governo che è sempre in piedi il grande tema della provincia di Belluno nel suo complesso, provincia incuneata in mezzo a due regioni speciali, il Trentino-Alto Adige e il Friuli Venezia Giulia, che credo debba essere affrontato con energia per risolvere in modo definitivo il tema dei territori omogenei. Trattamenti differenti hanno portato negli anni a numerose richieste, tramite referendum, di passaggio da una regione all'altra, oltre ad un sempre maggior spopolamento dei nostri territori montani. Zone territorialmente omogenee devono essere trattate in maniera omogenea.
Roma, 11.01.2016