Dossier n. 21
Ufficio Documentazione e Studi
20 dicembre 2013
“ABC” DELLA LEGGE DI STABILITÀ 2014
La Legge di Stabilità 2014 ha il merito di segnare un’inversione di tendenza rispetto al passato. Certo, nel suo complesso rappresenta un intervento limitato, che non può sciogliere tutti i nodi che stringono, in questo momento, il nostro Paese. Però, pur se in modo insufficiente e forse al di sotto delle aspettative, con l’istituzione di un Fondo “taglia cuneo” per la prima volta da moltissimo tempo a questa parte si riducono le tasse sul lavoro, con un segno politico, impresso in particolare dal Partito Democratico, che va nel senso dell’equità e della crescita.
Lo stesso segno hanno diverse altre misure, dalle risorse destinate alla salvaguardia degli esodati alla rivalutazione delle pensioni, dal sostegno alle politiche sociali alle risorse che servono ad affrontare il problema del dissesto idrogeologico del nostro territorio, dalle nuove norme sulla casa e a favore degli inquilini agli interventi sul settore pubblico, dal sostegno alle imprese all’allentamento dei vincoli del patto di stabilità per consentire ai Comuni di far ripartire i cantieri.
Di alcune misure di questa Legge di Stabilità beneficeranno, insomma, i cittadini e le famiglie italiane, così come le imprese e dunque la nostra economia. Un’attenta politica di razionalizzazione delle spese e una serie di mirate maggiori entrate consentono, inoltre, di varare importanti investimenti, ad esempio nel campo delle infrastrutture e dei trasporti.
Ecco, qui di seguito, alcune tra le principali di queste misure.
PER I CITTADINI, PER LE FAMIGLIE, PER LA SOCIETÀ
Il nuovo Fondo “taglia cuneo”
Istituito il “Fondo per la riduzione della pressione fiscale”, che riduce le tasse sul cuneo fiscale per lavoratori dipendenti e autonomi, pensionati e imprese. Il Fondo è alimentato dai risparmi della spending review e dalle risorse derivanti dalla lotta all’evasione fiscale, anche “una tantum”.
Riduzione dell’Irpef per i lavoratori
Del taglio al cuneo fiscale (la differenza tra il costo del lavoro a carico dell’impresa e lo stipendio netto del lavoratore) che parte nel 2014 con oltre 2,5 miliardi, più della metà, cioè 1,56 miliardi (1,7 miliardi a regime, dal 2015) serviranno a ridurre l’Irpef per le fasce medio-basse. A 15 mila euro l’incidenza Irpef per un lavoratore senza
figli scende dal 14 al 12,57%. Per andare al concreto, chi si trova nella fascia di reddito tra i 15 mila e i 18 mila euro potrà avere uno sgravio medio di oltre 200 euro annui.
A sostegno del lavoro e di chi lo ha perso
Per l’anno 2014 finanziati con 600 milioni di euro gli ammortizzatori sociali in deroga, con 40 milioni i contratti di solidarietà e con 50 milioni la cassa integrazione guadagni straordinaria; 30 milioni di euro vanno inoltre a finanziare la cassa integrazione in deroga anche per il settore della pesca. Altri 50 milioni di euro andranno ad incrementare del 10%, sempre per il 2014, l’ammontare del trattamento di integrazione salariale per i contratti di solidarietà, che passa così dal 60% al 70%.
Prorogata al 2017 l’agevolazione, consistente nell’erogazione di un trattamento economico pari all’80% dell’importo massimo della indennità di mobilità, in favore dei lavoratori licenziati da enti non commerciali situati in specifici territori, con organico superiore a 1.800 unità lavorative nei settori della sanità privata.
Autorizzata una spesa complessiva pari a 126 milioni di euro in favore dei lavori socialmente utili nei territori di Napoli, Palermo e della regione Calabria, nonché nei Comuni con meno di 50.000 abitanti.
Previsto che l’incentivo straordinario volto all’assunzione e alla stabilizzazione di giovani fino a 29 anni possa essere ulteriormente finanziato dalle regioni e dalle province autonome.
Istituito il Fondo per le politiche attive del lavoro, con l’obiettivo di favorire il reinserimento lavorativo di coloro che usufruiscono di ammortizzatori sociali, anche in deroga, e di lavoratori in stato di disoccupazione involontaria. Le risorse del Fondo, pari a 55 milioni, sono finalizzate alla realizzazione di iniziative volte a potenziare le politiche attive del lavoro, tra le quali la sperimentazione regionale del contratto di ricollocazione.
Concesso un beneficio in favore delle aziende operanti nel settore dei call center che abbiano attuato le misure di stabilizzazione dei collaboratori a progetto entro il 30 settembre 2008 e abbiano lavoratori ancora in forza alla data del 31 dicembre 2013.
A favore degli esodati
È stato finanziato, con un impegno di 950 milioni nel periodo 2014-2020, un ulteriore intervento a favore degli esodati, ampliando prima di 6 mila unità e poi, nel corso dell’esame alla Camera, di ulteriori 17 mila, la platea dei salvaguardati, per un totale di oltre 23 mila persone. Nel complesso, ad oggi, sono stati tutelati 160 mila lavoratori.
Finanziate le politiche sociali
Autorizzata la spesa di 275 milioni, per il 2014, a sostegno del Fondo per le non autosufficienze e di ulteriori 75 milioni da destinare agli interventi di assistenza domiciliare per le persone affette da disabilità gravi e gravissime, ivi incluse quelle affette da sclerosi laterale amiotrofica (SLA).
Incrementato 40 milioni per il 2014, di 20 milioni per il 2015 e di altrettanti per il 2016, il Fondo nazionale per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati.
Stanziati 250 milioni di euro, per il 2014, da destinare alle aree territoriali non ancora coperte dalla sperimentazione della social card. Al programma sperimentale di diffusione della nuova carta acquisti ai nuclei in difficoltà (fino a 400 euro a famiglia sulla base dell’Isee) si aggiungono 40 milioni l’anno per il prossimo triennio. La dote complessiva sale così a 290 milioni.
Ripristinato un “bonus bebè” per il rilascio di garanzie alle banche e agli intermediari finanziari per l’erogazione alle famiglie a basso reddito di prestiti per un importo massimo pari a 5 mila euro, restituibili in cinque anni.
Stanziati, per il 2014, 10 milioni di euro per il Piano straordinario contro la violenza sulle donne, 7 milioni per la realizzazione di nuove case rifugio e 14 milioni per il Fondo pari opportunità.
Varate misure a favore di soggetti che operano nel sociale: prorogato al 31 dicembre 2016 il termine della sospensione del pagamento delle imposte e dei contributi previdenziali in favore di enti non commerciali operanti in specifici settori della sanità privata; ripristinata l’aliquota IVA ridotta del 4% – anziché del 10% – per le prestazioni socio-sanitarie o educative, comprese quelle di assistenza domiciliare o ambulatoriale o in comunità, rese da cooperative sociali e loro consorzi.
Misure in campo sanitario
Istituita l’Anagrafe nazionale degli assistiti, allo scopo di rafforzare gli interventi in tema di monitoraggio della spesa nel settore sanitario, di accelerare il processo di automazione amministrativa e di migliorare i servizi per i cittadini e le pubbliche amministrazioni.
Stanziati 30 milioni di euro nel 2014 e 50 milioni dal 2015 per finanziare borse di studio destinate a giovani medici specializzandi, per contribuire, anche in questo modo, a garantire la formazione di nuovi medici specialisti e la tenuta del Servizio sanitario nazionale.
Incrementate di 50 milioni di euro, sia per 2014 sia per il 2015, le risorse destinate agli indennizzi in favore di determinati soggetti danneggiati in ambito sanitario.
Demandata al Ministro della Salute l’emanazione di un decreto che disponga, entro il limite di spesa di cinque milioni di euro, l’effettuazione di screening neonatali per la diagnosi precoce di patologie metaboliche ereditarie.
Indicizzazione delle pensioni
In materia di rivalutazione delle pensioni dal 2014 l’indicizzazione sarà al 100% per gli assegni fino a 1.500 euro lordi, al 95% (il testo approvato dal Senato prevedeva il 90%) per le pensioni fino a 2.000 euro lordi, al 75% per quelle fino a 2.500 euro lordi e al 50% per gli importi fino a 3.000 euro lordi. Per quanto riguarda i trattamenti pensionistici superiori a 3.000 euro lordi si prevede la rivalutazione nella misura del 40% nel 2014 per la sola fascia di importo fino a questa stessa cifra e del 45% sull’intero trattamento pensionistico per ciascuno degli anni 2015 e 2016.
Sempre in tema di pensioni, sono stati riconosciuti, in caso di pensionamento anticipato prima dei 62 anni, anche i contributi figurativi relativi ai periodi di congedo o permesso riconosciuti per assistere congiunti con disabilità.
Introdotto un contributo di solidarietà per il triennio 2014-2016, sui trattamenti pensionistici obbligatori particolarmente elevati, le cosiddette “pensioni d’oro” secondo le seguenti aliquote: 6% per la parte eccedente l’importo superiore a quattordici volte il trattamento minimo I.N.P.S (90.168,26 euro lordi); 12% per la parte eccedente venti volte il trattamento stesso (128.811,80 euro lordi) e 18% per la parte eccedente l’importo di trenta volte il medesimo (193.217,70 euro). I proventi del contributo saranno destinati per la salvaguardia degli esodati.
Contributo di solidarietà anche per i vitalizi dei parlamentari superiori a 90 mila euro l’anno. Saranno sottoposti al contributo anche gli eletti nei consigli regionali e provinciali, e tutti i funzionari degli organi costituzionali. Le risorse provenienti dall’imposta saranno destinate al Fondo di garanzia per le Pmi, ai progetti di ricerca e innovazione e al Fondo di garanzia per la prima casa.
Fondi per Università e scuole
È stato incrementato di 150 milioni di euro, per l’anno 2014, il Fondo per il finanziamento ordinario delle Università, e si è disposto il finanziamento di 50 milioni per il 2014 e di 35 milioni annui dal 2015 al 2024 dei policlinici universitari gestiti direttamente da università non statali.
Riconosciuta una spesa di 50 milioni di euro l’anno dal 2014 per la concessione di borse di studio a favore di studenti universitari capaci, meritevoli e privi di mezzi.
Destinati 220 milioni alle scuole paritarie, escluse quelle delle Province autonome di Trento e Bolzano.
Allentata la stretta di Equitalia
Prevista la possibilità di pagare le cartelle esattoriali senza interessi: la “rottamazione” delle cartelle Equitalia varrà solo se il contribuente pagherà in un’unica soluzione, entro il 28 febbraio 2014, le somme dovute.
Via l’importo minimo dell’imposta di bollo
Eliminato, dal 2014, l’importo minimo di 34,20 euro dell’imposta di bollo sui conti titoli. Aumenta a 14 mila euro l’imposta massima sui soggetti diversi dalle persone fisiche. L’imposta di bollo sulle comunicazioni relative ai prodotti finanziari passa, a partire dal prossimo anno, dall’1,5 al 2 per mille, con un recupero di risorse stimato in circa 900 milioni di euro.
PER LE IMPRESE
Riduzione della pressione fiscale per le imprese
Vale 3,3 miliardi nel prossimo triennio (1 miliardo nel 2014, 1 miliardo e 100 milioni nel 2013, 1 miliardo e 200 milioni nel 2016), il taglio al cuneo fiscale a beneficio delle imprese, che passa attraverso il taglio dei premi e dei contributi obbligatori Inail.
L’altro fronte di taglio al cuneo favorevole ai datori di lavoro prevede l’applicazione a regime della defiscalizzazione Irap sulle nuove assunzioni e l’integrale restituzione al datore di lavoro del contributo addizionale dell’1,4% della retribuzione previsto per i rapporti di lavoro non a tempo indeterminato, nel caso in cui vengano trasformati in contratti a tempo indeterminato. Vuol dire 15 mila euro di deduzione per ogni nuovo assunto a tempo indeterminato, con aumento effettivo e verificabile della base occupazionale complessiva, con un effetto stimato di almeno 135 mila nuove assunzioni.
Rivalutazione dei beni d’impresa
Concessa alle società di capitali e agli enti residenti sottoposti a IRES la possibilità di effettuare la rivalutazione dei beni d’impresa e delle partecipazioni risultanti dal bilancio dell’esercizio in corso al 31 dicembre 2012, attraverso il pagamento di un’imposta sostitutiva con aliquota del 16% per i beni ammortizzabili e 12% per i beni non ammortizzabili. Per l’affrancamento del saldo attivo della rivalutazione è invece prevista un’imposta sostitutiva del 10%.
Potenziamento dell’Aiuto alla crescita economica (Ace)
È stato potenziato l’Ace, l’“Aiuto alla crescita economica”, finalizzato a incentivare le società e le imprese che si finanziano con mezzi propri, attraverso l’incremento per il triennio 2014-2016 del rendimento nozionale del nuovo capitale proprio deducibile dal reddito imponibile. L’aliquota percentuale per il calcolo di questo rendimento, fissata al 3% per il primo triennio di applicazione dell’agevolazione (2011-2013), salirà nei prossimi tre anni rispettivamente al 4, al 4,5 e al 4,7%.
Rifinanziamento del Fondo di garanzia per le Pmi
Previsto il rifinanziamento del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese per 600 milioni di euro in tre anni (200 milioni l’anno per il 2014, il 2015 e il 2016).
Erogati 225 milioni di euro a valere sul medesimo Fondo di garanzia per le Pmi per la patrimonializzazione dei confidi sottoposti alla vigilanza della Banca d’Italia, per quelli che nei prossimi 24 mesi realizzeranno operazioni di fusione al fine di ottenere l’iscrizione nell’elenco degli intermediari vigilati dalla Banca d’Italia e per quelli che stipulano contratti di rete finalizzati al miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia operativa dei confidi aderenti i quali, nel loro complesso, erogano garanzie in misura pari ad almeno 150 milioni di euro. Allo stesso fine destinati dalle Camere di commercio 70 milioni l’anno dal 2014 al 2016, al sostegno dell’accesso al credito delle Pmi attraverso il rafforzamento dei confidi, compresi quelli non sottoposti alla vigilanza della Banca d’Italia. Considerate le risorse ancora disponibili, il Fondo consentirà di garantire nuovi finanziamenti per quasi 40 miliardi in tre anni.
Sostegno finanziario alle imprese
Per finanziamenti agevolati nella forma di contratti di sviluppo nel settore industriale e nel turismo autorizzata la spesa di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014 e 2015 e di 100 milioni di euro per il 2016.
All’incremento per il 2014 del Fondo per la crescita sostenibile sono invece destinati 100 milioni di euro per il 2014 e 50 milioni per il 2015.
Per incrementare la dotazione del Fondo rotativo destinato alla concessione di finanziamenti a tasso agevolato alle imprese esportatrici, a sostegno dei processi di internazionalizzazione delle imprese si autorizza la spesa di 50 milioni di euro per il 2014, il 40 per cento è riservato alle imprese del settore agroalimentare per il loro consolidamento sui mercati esteri; per sostenere il credito all’esportazione è rifinanziato con 200 milioni di euro il Fondo che eroga contributi in conto interessi a sostegno delle esportazioni a pagamento differito e degli investimenti all’estero.
La Cassa Depositi e Prestiti a favore delle imprese
La Cassa Depositi e Prestiti può acquistare, con possibile garanzia dello Stato, titoli emessi nell’ambito di operazioni di cartolarizzazione aventi ad oggetto crediti verso piccole e medie imprese, al fine di accrescere il volume del credito in loro favore; della Cassa Depositi e Prestiti è anche esteso l’ambito di operatività, prevedendo che possa utilizzare le risorse derivanti dalla raccolta del risparmio postale anche per il finanziamento delle grandi imprese.
Meno pesante l’Imu per gli agricoltori
Sono esentati dall’imposta i fabbricati rurali e viene ridotto da 100 a 75 il moltiplicatore per i terreni di coltivatori agricoli.
GLI INVESTIMENTI
Allentamento dei vincoli del Patto di Stabilità dei Comuni
Deciso l’allentamento del patto di stabilità interno per un miliardo, consentendo ai Comuni che ne hanno la possibilità di far ripartire immediatamente i cantieri e le piccole opere, un impulso importante per la ripresa dell’economia.
Previsto che, per l’anno 2014, la quota del 50% del contributo complessivo assegnato alle regioni dal patto regionale verticale incentivato (1.272 milioni di euro) sia distribuita, da ciascuna regione, ai Comuni con popolazione compresa tra i 1.000 e i 5.000 abitanti fino al conseguimento del saldo obiettivo pari a zero.
Finanziamenti per le infrastrutture
Previsti, tra le altre cose, stanziamenti pari a 401 milioni di euro tra il 2014 e il 2017 per il Mose e di 335 milioni per il 2014 in favore dell’Anas (ulteriori 150 milioni per il 2015), da utilizzare, oltre che per interventi di manutenzione straordinaria della rete stradale e la prosecuzione di interventi già previsti, per finanziare la realizzazione di nuove opere.
A “Rete ferroviaria italiana” vanno 500 milioni di euro per il 2014, per la manutenzione straordinaria della rete ferroviaria e interventi per la velocizzazione del corridoio adriatico, per i nodi e l’interoperabilità.
Previste risorse per i lavori della Salerno- Reggio Calabria, per la terza corsia della Venezia-Trieste e della tratta autostradale Quarto d’Altino-Villesse-Gorizia.
Destinata una parte delle risorse presenti nel Fondo “sblocca cantieri” ad interventi per la realizzazione di ponti e gallerie e prioritariamente ad opere stradali per la messa in sicurezza del territorio dai rischi idrogeologici.
Stanziati, per la realizzazione di impianti sportivi, 45 milioni di euro in tre anni (10 milioni per il 2014, 15 milioni per il 2015 e 20 milioni per il 2016), con l’introduzione di norme di semplificazione per la costruzione di nuovi stadi, escludendo però che insieme ad essi possano essere realizzati nuovi complessi di edilizia residenziale.
Autorizzata la spesa di 20,75 milioni di euro per il 2014 per il completamento del piano nazionale della banda larga.
Finanziamenti per i trasporti
Per potenziare il trasporto pubblico locale e affrontare il problema dell’anzianità del parco veicoli italiano, che ha un’età media di 11 anni contro una media europea di 7,7 anni, stanziate risorse pari a 500 milioni di euro. Destinati all’acquisto di materiale rotabile su gomma 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014, 2105 e 2016; altri 200 milioni di euro serviranno nel 2014 ad acquistare materiale rotabile ferroviario.
Per interventi a favore del settore dell’autotrasporto autorizzata per il 2014 la spesa di 330 milioni di euro.
Per garantire l’operatività delle Capitanerie di Porto e della Guardia Costiera stanziati 2 milioni di euro per il 2014 e previste risorse pari a 14 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2015 al 2020.
Ecobonus e ristrutturazioni edilizie
Si continua a puntare sui bonus edilizi come leve di sviluppo del settore delle costruzioni e dell’immobiliare. Confermati anche per il 2014 entrambi gli ecobonus, senza riduzioni di aliquota: al 65% quello per gli interventi di riqualificazione energetica (diventerà del 50% per il 2015) e al 50% quello per le ristrutturazioni edilizie (diventerà del 40% per il 2014).
Per la bonifica delle discariche abusive
Istituito un Fondo di 60 milioni di euro per il biennio 2014-2015 per il finanziamento di un piano straordinario di bonifica delle discariche abusive. Altri 90 milioni di euro andranno, nel triennio 2014-2016, a un Fondo per la tutela e gestione delle acque, finalizzato a potenziare la capacità di depurazione dei reflui urbani.
Per le aree colpite da terremoti e alluvioni e per la messa in sicurezza del territorio
Finalizzata quota parte delle risorse del Fondo per le politiche di coesione al finanziamento degli interventi di messa in sicurezza del territorio, di bonifica di Siti di interesse nazionale (Sin), e di altri interventi in materia di politiche ambientali.
Destinati 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014, 2015 e 2016 per interventi in conto capitale nei territori colpiti da eventi calamitosi dal 2009, a valere sulle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione.
Assegnati 31 milioni di euro ai comuni dell’Abruzzo colpiti dal sisma del 2009 e 7,5 milioni per ciascuno degli anni 2014 e 2015 per gli interventi di ricostruzione legati al sisma dell’ottobre 2012 in Calabria e Basilicata. Per i territori dell’Emilia Romagna, Lombardia e Veneto colpiti dagli eventi sismici del maggio 2012 prevista, tra le altre cose, l’esclusione delle spese relative alla ricostruzione dal patto di stabilità interno e posticipato il termine per il pagamento dei mutui degli enti locali.
Per favorire i processi di ricostruzione e ripresa economica delle zone della Sardegna interessate dai recenti eventi alluvionali prevista la possibilità di utilizzare le risorse disponibili sulla contabilità speciale per il dissesto idrogeologico nel limite massimo di 27,6 milioni di euro. Inoltre i Comuni degli stessi territori godranno di un allentamento del patto di stabilità per un importo pari a 10 milioni di euro.
Politiche di coesione
Impegnate risorse per il nuovo ciclo di programmazione dei Fondi europei e nazionali per le politiche di coesione territoriale. Assegnati 54,8 miliardi per il Fondo per lo sviluppo e la coesione (ex Fondo Fas), l’80% dei quali a favore del Mezzogiorno. Per quanto riguarda il cofinanziamento nazionale degli interventi dei fondi strutturali dell’Ue assegnati 4,5 miliardi per il 2016 e 19 miliardi per le annualità successive.
Difesa: finanziati programmi industriali navali e aeronautici
Autorizzati contributi ventennali di 80 milioni a decorrere dal 2014, di 120 milioni a decorrere dal 2015 e di 140 milioni a decorrere dal 2016, al fine di assicurare il mantenimento di adeguate capacità nel settore marittimo a tutela degli interessi della difesa nazionale, consolidando l’industria navalmeccanica ad alta tecnologia.
Stanziati due contributi ventennali, di 30 milioni di euro a decorrere dal 2014 e di 10 milioni di euro a decorrere dal 2015, per la partecipazione di imprese nazionali a programmi industriali aeronautici in collaborazione internazionale. Per l’impiego dei fondi è previsto, per questo programma così come per il precedente, il parere delle competenti Commissioni parlamentari.
“Turn over” del comparto Sicurezza e Vigili del Fuoco
Si prevede una disciplina speciale per il turn over del comparto Sicurezza e comparto Vigili del Fuoco e Soccorso pubblico. Il turn over è aumentato al 55% (l’incremento è del 5%) e il contingente complessivo di assunzioni è corrispondente ad una spesa annua lorda pari a 51,5 milioni di euro per il 2014 e a 126 milioni a decorrere dal 2015, con riserva di assunzione di 1.000 unità per la Polizia di Stato, 1.000 unità per l’Arma dei carabinieri e 600 unità per il Corpo della guardia di finanza.
Compensazioni e incentivi per Forze armate, Polizia e Vigili del Fuoco
Incrementato di 100 milioni per il 2014 il Fondo perequativo per il personale delle Forze armate, delle Forze di polizia e del comparto nazionale dei Vigili del Fuoco al fine di compensare in parte i blocchi stipendiali e contrattuali.
Stanziati, sempre per il 2014, altri 100 milioni per il trattamento economico accessorio del personale appartenente ai Corpi di Polizia.
Esclusivamente per l’anno 2014, la quota del Fondo unico della Giustizia (Fug) destinata al Ministero dell’interno (per la tutela della sicurezza pubblica e soccorso pubblico) e quella per il Ministero della giustizia (per assicurare il funzionamento e il potenziamento degli uffici giudiziari e degli altri servizi istituzionali) sono destinate in misura non superiore al 50% ad alimentare i Fondi per l’incentivazione del personale del Corpo dei vigili del fuoco e del comparto Sicurezza.
NUOVE MISURE PER LA CASA E GLI INQUILINI
L’imposta Unica Comunale (IUC)
La Legge di Stabilità riordina l’intero sistema della tassazione locale, mettendo l’Italia in linea con gli altri paesi europei. Viene istituita l’Imposta unica comunale in materia immobiliare (IUC), che si articola in tre componenti: l’imposta municipale propria (IMU), di natura patrimoniale dovuta dal possessore; il tributo sui servizi indivisibili (TASI), destinato a finanziare appunto i servizi indivisibili, a carico sia del possessore sia dell’utilizzatore dell’immobile; la tassa sui rifiuti (TARI) destinata a finanziare i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, a carico dell’utilizzatore.
La IUC si fonda su due presupposti impositivi, uno basato sul valore dell’immobile e l’altro relativo alla fruizione dei servizi comunali, collegato all’utilizzo dello stesso immobile. Il presupposto impositivo della TASI è il possesso o la detenzione a qualsiasi titolo di fabbricati, compresa l’abitazione principale, e di aree scoperte, comprese quelle edificabili, a qualsiasi uso adibite. L’aliquota di base della TASI è pari all’1 per mille e il Comune può ridurla sino all’azzeramento o anche aumentarla, però con il vincolo che la somma delle aliquote IMU e TASI non possa superare l’aliquota massima IMU consentita per il 2013. Per il 2014 l’aliquota massima TASI non può superare il 2,5 per mille.
Semplificazioni per i contribuenti
Per ridurre gli effetti negativi esercitati dall’incertezza in cui, per settimane e mesi, sono stati tenuti i cittadini e gli intermediari in merito alle decisioni finali dello Stato e dei Comuni, chi ha pagato la seconda rata IMU entro il 16 dicembre con un pagamento insufficiente potrà saldare entro giugno 2014 senza sanzioni. Le date dei versamenti dell’addizionale TARES e del conguaglio IMU 2013 a carico dei contribuenti sono state unificate nella data del 24 gennaio 2014.
Detrazioni per la prima casa
Stanziati, per il 2014, 500 milioni di euro per finanziare la previsione da parte dei Comuni di detrazioni dalla TASI a favore dell’abitazione principale e delle pertinenze della stessa, nonché dei familiari dimoranti abitualmente e residenti nell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale.
Per le imprese deducibilità degli immobili strumentali
Sia per le imprese, sia per i professionisti, l’IMU relativa agli immobili strumentali diventa deducibile per il 20% ai fini delle imposte sui redditi (IRES/IRPEF). Resta inalterata la indeducibilità per gli altri immobili, come pure la indeducibilità ai fini IRAP.
Il nuovo Fondo di garanzia per la prima casa
Istituito il Fondo di garanzia per la prima casa, per la concessione di garanzie su mutui ipotecari o su portafogli di mutui ipotecari. Destinate al Fondo risorse pari a 200 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014, 2015, 2016. Anche il plafond del Fondo di garanzia per le giovani coppie, pari a 80 milioni di euro viene trasferito in questo Fondo.
Inquilini tutelati: stop agli affitti in nero
Il pagamento degli affitti, ad eccezione delle case di edilizia economica e popolare, dovranno essere pagati solo con sistemi tracciabili e non più in contanti.
RAZIONALIZZAZIONE DELLE SPESE E MAGGIORI ENTRATE
Dismissioni
La Legge di Stabilità prevede di reperire nel triennio risorse pari ad almeno 1,5 miliardi (500 milioni nel 2014) grazie alla vendita di immobili pubblici, compresi quelli detenuti dal Ministero della difesa e non utilizzati per finalità istituzionali.
Interventi sul pubblico impiego
Disposto che per il triennio 2015-2017 l’indennità di vacanza contrattuale per i dipendenti pubblici resti fissata agli importi in godimento al 31 dicembre 2013. Non ci sarà quindi nessun adeguamento fino al 2017.
Prorogata a tutto il 2014 la disposizione in base alla quale l’ammontare complessivo delle risorse destinate annualmente al trattamento accessorio del personale da parte di ciascuna amministrazione pubblica non può superare quello corrisposto nel 2010.
Ridotte le percentuali del turn over in determinate pubbliche amministrazioni e prevista la possibilità di assunzioni aggiuntive, in deroga alla normativa vigente, per il comparto sicurezza.
Spending review nel settore pubblico
Affidato al Commissario straordinario per la spending review il compito di assicurare una riduzione della stessa non inferiore a complessivi 3.520 milioni nel periodo 2014-2017, disponendo nel contempo, in attesa della definizione di tali interventi correttivi, alcuni accantonamenti delle spese rimodulabili dei Ministeri, per 256 milioni nel 2015 e 622 milioni annui a decorrere dal 2016. Le misure di risparmio dovranno operare anche nei confronti delle Regioni, per 344 milioni a decorrere dal 2015, nonché degli Enti locali, per 344 milioni a decorrere dal 2016.
Introdotta una nuova disciplina dei rapporti finanziari tra le amministrazioni locali e società partecipate dalle stesse, al fine di introdurre una miglior trasparenza ed un più immediato collegamento tra i risultati delle partecipate ed il bilancio delle amministrazioni partecipanti.
Tetto agli stipendi dei membri dei Governo
Fissato un tetto al trattamento economico di chi assume, all’interno del Governo, le funzioni di Presidente del Consiglio dei Ministri, Ministro, Vice Ministro o Sottosegretario di Stato senza essere membro del Parlamento: qualora questi abbia optato per il trattamento economico di spettanza in quanto dipendente pubblico, tale trattamento, comprese le componenti accessorie e variabili della retribuzione, non può superare quello complessivamente attribuito ai membri del Parlamento, fatta salva in ogni caso la contribuzione previdenziale, che resta a carico dell’amministrazione di appartenenza.
Tetto al cumulo tra pensione e reddito nella pubblica amministrazione
Le amministrazioni pubbliche, fatti salvi i contratti in corso, non potranno erogare ai soggetti titolari di trattamenti pensionistici e vitalizi, anche conseguenti a funzioni pubbliche elettive, trattamenti economici che eccedano il limite fissato di circa 300 mila euro annui.
Stop al “galleggiamento” delle retribuzioni nella Pubblica Amministrazione
Soppresse le norme che hanno dato origine a una prassi in base alla quale coloro che hanno ricoperto alcuni ruoli o incarichi conservano i trattamenti economici – connessi al ruolo o all’incarico – anche dopo che sono cessati dal ruolo o dall’incarico medesimo e sono tornati a svolgere le mansioni nell’amministrazione di appartenenza. La ragione dell’emendamento è quindi semplice: far venire meno una prassi che determina una disparità di trattamento tra persone che hanno la medesima anzianità e svolgono la medesima attività lavorativa e, di conseguenza, far rispettare il principio di cui all’art.36 Cost. secondo il quale la retribuzione deve essere commisurata al lavoro concretamente ed effettivamente svolto
Stabilimenti balneari: chiusi i contenziosi
I gestori degli stabilimenti balneari che utilizzano strutture “di difficile rimozione” – si tratta di meno di trecento imprese – potranno definire le somme dovute allo Stato, pagando in un’unica soluzione il 30% dei canoni e degli indennizzi dei beni demaniali marittimi e delle relative pertinenze, oppure il 60% in sei rate annuali. Previsto il riordino di tutta la materia entro il 15 maggio 2014.
La “Web tax”
I giganti del Web, da Google ad Amazon, vedranno fatturati gli acquisti di spazi pubblicitari on line e per il diritto d’autore, fino ad oggi fatturati in altri paesi con regimi fiscali agevolati, ad esempio l’Irlanda.
Eliminate le duplicazioni degli archivi automobilistici
Approvata una norma che unifica l’archivio del Pra (Pubblico registro automobilistico) e quello automobilistico della Motorizzazione in un solo archivio telematico nazionale.
Al voto in un solo giorno
Si voterà non più in due giorni, ma solo la domenica, con il prolungamento di un’ora – quindi fino alle 23 – dell’apertura dei seggi, cosa che permetterà un risparmio di 100 milioni per le casse pubbliche.