Lo sviluppo futuro in armonia con l’ambiente, lavoriamo a turismo leggero, agricoltura e filiera del legno.


È significativo il taglio che il presidente Mattarella ha voluto dare alla sua visita a Longarone e a Belluno. Il richiamo alla catastrofe del Vajont di 56 anni fa e quello alla tempesta Vaja che si è abbattuta sulla nostra provincia a fine ottobre ha ricordato il presidente ci costringono a riconoscere le responsabilità degli uomini nel forzare la natura da un lato e incidere nei cambiamenti climatici dall’altro. Responsabilità che non possiamo ignorare, né limitarci a uno sguardo sul passato per individuare gli errori commessi. In realtà, il ragionamento del presidente Mattarella è uno stimolo per azioni pubbliche e comportamenti individuali rivolti al futuro. 


Il benessere del nostro territorio deriva, tragicamente, anche dalla catastrofe del 1963, con l’industrializzazione che ne è seguita, spinta da ingenti investimenti pubblici, ristoro tardivo per l’immane violenza subita. Abbiamo fatto tanti progressi in questi decenni, ma continuiamo ad abitare un territorio estremamente fragile e gli eventi di fine ottobre ce lo hanno dimostrato in modo brutale, quasi risvegliando le nostre coscienze.


Per questo colgo l’invito di Mattarella ad un impegno costante e tenace per garantire un ambiente accogliente e in equilibrio come una sfida per il nostro futuro. Siamo una provincia che dipende ancora molto da un modello industriale manifatturiero, pensato all’epoca del boom economico e sviluppato nei tre decenni successivi. Dovremo avere la capacità e la forza di studiare modelli alternativi legati al turismo leggero, all’agricoltura e alla filiera del legno e sostenerli con servizi innovativi e ad alto valore aggiunto. Sono questi i settori più promettenti per fermare lo spopolamento e attrarre professionalità e giovani nel nostro territorio. Ma soprattutto sono ambiti che consentono una contestuale gestione armoniosa del territorio e non volta al mero sfruttamento delle sue risorse.


Solo se avremo la capacità di coniugare esigenze ambientali e attività umana potremo guardare a uno sviluppo equilibrato, unica garanzia di benessere duraturo.


Belluno, 12 marzo 2019