Come Roger De Menech, sindaco di Ponte nelle Alpi, eletto con le primarie:

«Le buone pratiche dell’amministrazione di Ponte nelle Alpi hanno anticipato tanti dei temi che tutti oggi portano ad esempio di buona politica». Così esordisce Roger De Menech, l’attuale sindaco di Ponte nelle Alpi, eletto alla Camera nelle recenti elezioni politiche.

De Menech guida un comune di 8.533 abitanti della provincia di Belluno, in Veneto, noto ormai a livello nazionale. Ed è conosciuto non per grazia ricevuta, ma per le scelte amministrative che hanno richiamato ai piedi delle Dolomiti media, giornali e tv (per esempio, programmi come Report e Geo&geo) da tutta Italia. Come mai? Per dei motivi che qualcuno reputa innovativi e inediti. Ma che qualcuno, come De Menech, ha già messo in pratica: non a parole, ma con i fatti. Eccoli, i fatti: in territorio bellunese, alla fine degli anni ’90, il Piano provinciale prevedeva l’apertura di una discarica di rifiuti in una cava dismessa dalla capacità di due milioni di metri cubi. Il progetto, però, fortemente osteggiato dalla popolazione, viene presto accantonato grazie alle buone pratiche in materia di raccolta che fanno di Ponte, per tre anni consecutivi, il comune a più alto tasso di differenziata in Italia con oltre il 90%. Sì, perché nel 2007, l’amministrazione costituisce una piccola società (PonteServizi), al 100% pubblica, il cui compito è quello di occuparsi della raccolta; durante l’estate viene acquistato tutto il materiale necessario (come i bidoncini), poi distribuito alla gente. E, nel giro di pochi mesi, il boom: dal 23% all’90% di raccolta differenziata. «La scelta – ricorda de Menech – ha avuto anche una ricaduta occupazionale, visto che gli operatori impiegati nella società in-house sono raddoppiati (da 6 a 12) e i costi di smaltimento dei rifiuti sono passati da oltre 500mila euro ad appena 40mila euro all’anno. Non solo, gli ambiti d’azione di PonteServizi sono aumentati: gli addetti, oltre a raccogliere e gestire i rifiuti attraverso l’ecocentro, effettuano la pulizia delle strade comunali e si occupano della gestione del verde pubblico».

Insomma, in tema ambientale, tanto caro a tanti movimenti e partiti, il neoeletto deputato del Pd ha ben poco da imparare: «Tutti gli edifici scolastici, inoltre, sono stati messi a norma con nuovi infissi e pannelli fotovoltaici sui tetti. In municipio, poi, è stata installata una caldaia a cippato che non si limita a riscaldare la sede municipale, ma con il teleriscaldamento fornisce anche energia alla vicina scuola media e alla relativa palestra. L’ultima realizzazione in ordine di tempo – conclude De Menech – consiste nel rifacimento del tetto del municipio, con la rimozione di pannelli d’amianto. Al loro posto, ci sono ora pannelli fotovoltaici».

Passi per l’ambiente, ma la tanto sbandierata moralità? Anche in questo caso, la politica dell’amministrazione De Menech parla da sola. Con i numeri: nel 2003, gli amministratori costavano complessivamente 114.901 €, mentre nel 2004, anno di insediamento della nuova amministrazione di centro sinistra, si passa a 85.969 e, nel 2007, a 77.282. Nel 2009, invece, si insedia la giunta De Menech e i costi scendono a 56.614 €. Ma la riduzione definitiva arriva nel 2011: 48.505 €. Senza considerare la rinuncia all’addetto stampa e al giornalino amministrativo con un ulteriore risparmio di circa 25mila € anno. I conti sono presto fatti: dal 2003 ad oggi, il comune di Ponte nelle Alpi ha risparmiato complessivamente 66.396 € all’anno.

Inoltre tanti altri progetti sperimentati, dal trasporto a chiamata per gli anziani, al gruppo di acquisto per il fotovoltaico, dal centro di scambio per le famiglie, ai lavori estivi comunali per i nostri ragazzi, fino all’ottenimento della certificazione ambientale “EMAS”.

E questa sì che è una politica a “5 stelle” (premio nazionale Comuni a 5 stelle vinto nel 2008) a misura di cittadino. Un modello di buona politica e di sviluppo sostenibile che ha come elemento centrale la partecipazione attiva della cittadinanza, portato avanti da una giunto civica con il sindaco (e molti altri) iscritto al Partito Democratico.

Oggi De Menech, che si prepara per la nuova avventura parlamentare, si chiede e chiede a tutti i suoi nuovi colleghi: non è possibile trasportare le tante buone pratiche amministrative presenti in tutto il territorio nazionale anche a livello centrale?

«Non posso credere che questi temi non siano realizzabili da un parlamento così tanto rinnovato, chi ha voglia e coraggio di cambiare veramente questo nostro splendido paese si faccia avanti, io ci sono».

di Civati, 11 marzo 2013.

http://www.ciwati.it/2013/03/11/il-pd-ha-parlamentari-cosi/