Questo pomeriggio la Camera dei Deputati ha dato il Via libera al "JOBS ACT". Il provvedimento, che ora torna al Senato per il via libera definitivo, è passato con 316 sì e 6 no, senza il voto di fiducia. I miglioramenti ottenuti intervengono su l'articolo 18, sul mantenimento delle retribuzioni in caso di cambiamento delle mansioni, sulla limitazione nell'uso dei voucher, sul controllo a distanza limitato agli impianti e non alle persone, sulla possibilità di erogare la cig alle aziende che pur avendo cessato l'attività' hanno una prospettiva di ripresa produttiva e la possibilità' di congedi alle donne inserite nei percorsi di protezione che riguardano la violenza di genere.
In un paese dove ogni giorno si perdono posti di lavoro a causa della grave crisi economica non si poteva non porre l’attenzione sulla questione fondamentale del lavoro.
Dalla convinzione che dal lavoro il nostro paese possa ripartire nasce il Jobs Act: una riforma che, per la prima volta, estende tutele vere a chi non ne ha mai avute.
Con l’introduzione del contratto a tempo indeterminato unico a tutele crescenti si vuole finalmente superare la foresta di contratti precari che in questi anni si sono purtroppo diffusi.
Ferie, maternità, indennità di malattia, scatti di carriera, indennità di disoccupazione non saranno più un miraggio per molti lavoratori precari ma diverranno diritti veri per tutti.
Una riforma che fin da subito stanzia 1,5 miliardi di euro a copertura delle maggiori tutele a cui si aggiungeranno 200 milioni nel 2015 e altri 200 milioni nel 2016.
Inoltre, in commissione Lavoro siamo riusciti a migliorare ulteriormente il Jobs Act con ben 37 importanti emendamenti. Fra i più significativi, la possibilità di reintegro nel caso di licenziamenti discriminatori, nulli e disciplinari.
L’obiettivo del Jobs Act è quindi migliorare la vita dei lavoratori partendo proprio da quelli più deboli, i precari, e creare le condizioni affinchè le aziende tornino ad investire e quindi ad assumere, finalmente, con un contratto a tempo indeterminato, reso economicamente più conveniente e quindi centrale.
Lavoro e solidarietà, questo è il Jobs Act.
Roma, 25.11.2014