A sostegno della denuncia dei sindaci agordini
I sindaci agordini hanno ragione e confermano i timori che abbiamo sempre avuto nei confronti di Venezia e del presidente Luca Zaia. Dopo l’uragano di fine ottobre, nulla è stato fatto dalla Regione per rimuovere i milioni di alberi abbattuti. Oggi, oltre all’abbandono del territorio, emergono anche i rischi fitosanitari. Gli alberi caduti sono facilmente aggredibili da parassiti che poi possono contaminare i boschi e la flora ancora integri».
Appoggio la posizione degli amministratori agordini che ieri hanno accusato senza mezzi termini l’immobilismo della Regione Veneto e le promesse mai mantenute da Zaia.
Ricordo che nessuna misura è stata varata dalla Regione, giunta o consiglio, per alleviare le popolazioni colpite o contribuire economicamente ai bilanci dei comuni che devono, da soli, provvedere a ripristinare la sicurezza e dove possibile rimuovere il legname da sentieri, boschi e vie pastorali. Non la sospensione delle tasse, come per esempio il bollo auto, non contributi straordinari, non un programma di interventi, come per esempio ha fatto il Trentino. La finanziaria regionale è stata votata come se nulla fosse successo.
Da non trascurare, infine, le decine di imprese che nelle settimane successive al maltempo hanno lavorato giorno e notte per rimettere a posto strade, costruire scogliere, rimuovere macerie. Chiamate d’urgenza dalla Regione, non hanno ancora ricevuto un euro di compensazione. Di Zaia e la sua giunta rispetto agli eventi catastrofici i bellunesi ricorderanno solo lo splendido volo in elicottero e avranno la conferma di essere stati definitivamente abbandonati.
Belluno, 24 gennaio 2019