Purtroppo, o per fortuna, il problema dell’attraversamento degli elettrodotti non si risolve con un’intervista, soprattutto da parte di chi ha ruolo tecnico e non politico.
Se i sindaci in tale questione vengono lasciati soli, stiamo certi che fra venti anni saremo ancora qui a discuterne. Lo dico da ex sindaco e non è un atto di accusa nei confronti di nessuno. Il problema è il seguente: i sindaci sono obbligati a tutelare la salute dei propri cittadini. Ecco perché, da vice e da sindaco di Ponte feci un progetto per lo spostamento delle linee elettriche di Polpet. Tutte sarebbero state interrate tranne una che, come richiesto da Terna, doveva essere spostata sotto il monte Serva per raggiungere Belluno. E qui cominciano i problemi.
Il punto sono i corridoi infrastrutturali, strumenti di pianificazione, essenziali per poter fare le opere, dalle strade alle ferrovie alle reti energetiche. Devono essere inseriti nei piani regolatori di ogni singolo comune. In realtà la pianificazione la fanno solo i Comuni dove si evidenziano i problemi, e la mancanza di collegamento con i comuni vicini impedisce la realizzazione di qualsiasi progetto. Non è un caso che a Ponte nelle Alpi il corridoio per il trasporto di energia elettrica lo abbiamo previsto e a Belluno no. Infatti, dal 2009 i cittadini di Ponte nelle Alpi attendono il rispetto dell’accordo sottoscritto con Terna per l’interramento delle linee.
Il mio impegno rimane per portare le migliori soluzioni per il territorio. La pianificazione deve rimanere ai comuni, su questo siamo tutti d’accordo, come siamo tutti favorevoli a eventuali migliorie di progetto. Ma non possiamo lasciare soli i Comuni senza l’ausilio della Regione e di un ente di area vasta, come la Provincia. Altrimenti non ne verremo fuori mai e rischiamo di alimentare solo il populismo o le velleità di chi vuole utilizzare la stampa per promuovere la propria visibilità.
Belluno, 23 Luglio 2015