Approvato mio ordine del giorno che impegna il governo a prolungare la misura soprattutto a favore dei piccoli borghi periferici
Ho chiesto al governo di rendere strutturali e permanenti nel tempo gli incentivi e gli strumenti previsti dal cosiddetto bonus edilizia. L’ordine del giorno è stato presentato nell’ambito della conversione in legge del decreto ‘rilancio’.
La norma rappresenta un necessario intervento per il rilancio di tutto il settore edilizio nazionale e lo strumento per garantire, soprattutto in questo particolare momento storico, lo sviluppo del settore in chiave di efficientamento energetico e di messa in sicurezza del territorio nazionale.
Il bonus prevede una detrazione pari al 110 per cento delle spese relative a specifici interventi di efficienza energetica e di misure antisismiche sugli edifici sostenute dal 1° luglio 2020 e fino al 31 dicembre 2021, nonché incentivi per il fotovoltaico e le colonnine di ricarica di veicoli elettrici.
In quest'ottica particolare valore assume la norma per i territori dei piccoli comuni e di aree interne di montagna. È certamente positivo che il bonus sia stato da subito esteso alle seconde case, perché in un’area come il Bellunese con decine di migliaia di emigranti che mantengono l’abitazione di famiglia nei paesi di origine questo strumento contribuirà a evitare il depauperamento del patrimonio edilizio. Abbiamo comunque chiesto di rendere permanente oltre il 2021 la misura per tre motivi: sostenere il settore dell’edilizia; recuperare i centri storici dei piccoli borghi alpini ed evitare nuove colate di cemento e consumo di suolo.
Secondo dati dell’Anci, i comuni interni, periferici, rurali, montani, di minori dimensioni demografiche, coprono per estensione il 54,1 per cento della superficie complessiva della penisola e in 5.627 borghi risultano circa due milioni di case inutilizzate. Negli ultimi 40 anni sono stati ben 2.000 i piccoli centri che hanno perso l’80 per cento della popolazione.
Estendere nel tempo il bonus edilizia significa dare impulso al recupero dei centri storici, alla lotta allo spopolamento, all’efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico e alla messa in sicurezza di strade e scuole.
Roma, 8 luglio 2020