Grazie, Presidente.
I recentissimi fatti di sangue avvenuti nel ferrarese, con l'uccisione della guardia volontaria Valerio Verri – alla famiglia vanno le mie condoglianze – e il gravissimo ferimento, con tre colpi di arma da fuoco, dell'agente della polizia provinciale di Ferrara Marco Ravaglia, mettono in evidenza la grave discriminazione oggi esistente rispetto al trattamento giuridico e di garanzia fra il personale di polizia operante nel territorio italiano. Marco Ravaglia è un agente della polizia provinciale di Ferrara. Il corpo di polizia provinciale nasce come principale forza a tutela del territorio e, in particolare, per la vigilanza ittica, venatoria ed ambientale. Gli operatori delle polizie provinciali italiane svolgono, in aree prevalentemente extraurbane e rurali, molteplici attività di polizia giudiziaria e, in particolare, per il rispetto di una vasta normativa nel campo della tutela ambientale. Riemerge così, ancora una volta, la situazione che stanno vivendo questi agenti che, a seguito della riforma, non sono più considerati una funzione fondamentale per gli enti di area vasta e non hanno ancora trovato una collocazione stabile e giuridicamente sicura. Alcune regioni in questi mesi hanno assorbito, istituendo dei servizi di vigilanza, le funzioni attualmente svolte dai corpi in materia di controllo e tutela della fauna selvatica nonché le funzioni di polizia relative all'attività di tutela ambientale.
Sollecito, pertanto, in questo triste momento il Governo e i ministeri competenti a superare questa situazione di stallo e a collocare in maniera definitiva il personale delle polizie provinciali in un ambito definitivo, province o regioni, garantendo nel contempo le qualifiche di PG e PS necessarie all'espletamento delle funzioni affidate e assicurando loro gli stessi diritti degli operatori di polizia.