Il Pd regionale propone un patto ai Veneti

 

 

Condividere la discontinuità rispetto all’attuale governo regionale retto dall’asse Galan-Zaia. E’ quanto offre il Partito democratico del Veneto ai cittadini, alle imprese e ai soggetti politici che chiedono un cambio di passo deciso per liberarsi dell’elefantiaco centralismo regionale e agganciare la ripresa economica

 

In una fase in cui quasi quotidianamente le più fantasiose alleanze elettorali vengono gettate in pasto all’opinione pubblica al solo scopo di confonderla – salvo poi evaporare nel giro di qualche ora – il Pd del Veneto non è alla ricerca di bandierine. Seppelliti per sempre gli accordi tra esponenti e segreterie di partito, il Pd promuove un patto con i Veneti. Un patto aperto alla società civile e ai soggetti politici che – coerentemente con la propria storia – abbiano la forza di guardare al futuro e interpretare la società con metodi, politiche e sensibilità radicalmente nuove.

 

Il patto proposto dal Pd ai Veneti riguarda la crescita economica e la lotta alla disoccupazionela definizione delle aree metropolitane, la riduzione degli sprechi – a partire dal taglio delle decine di società partecipate regionali – la riorganizzazione del sistema di trasporto pubblico locale con il biglietto unico per muoversi su tutti i mezzi (gomma, ferro, acqua), l’utilizzo dei fondi europei per mettere in sicurezza il territorio, la riduzione dei costosi manager regionali (oggi sono 1 ogni 14 dipendenti), la riorganizzazione del sistema sanitario con la reale riduzione delle liste di attesa e la creazione delle strutture ospedaliere intermedie, il ripristino del welfare regionale abolito da Zaia.


Padova, 3 Febbraio 2015