Nonostante la Delrio, la Regione potrebbe fare di tutto per accentrare le competenze e smontare un sistema che sta diventando modello nazionale
Non possiamo dare nulla per scontato. L’autonomia nella gestione venatoria bellunese è sempre in bilico, specie con una Regione che finora si è dimostrata così poco sensibile a questo tema.
Ho riunito ieri sera i responsabili delle riserve alpine e delle associazioni venatorie provinciali per illustrare il processo delle riforme in atto e i suoi riflessi anche nel mondo venatorio e per raccogliere le richieste del settore in vista delle elezioni regionali.
La competenza, non gli usi, salveranno la caccia. Negli ultimi venti anni in Provincia di Belluno abbiamo sviluppato una caccia di qualità, facendo del cacciatore uno dei perni della sostenibilità e della conservazione ambientale. Questo certamente aiuta, perché l’attività venatoria non solo è monitorata, ma risponde a criteri scientifici precisi e non certo a tradizioni ancestrali che gli oppositori non esitano a definire “barbare”. In questo modo abbiamo anche allontanato ogni fanatismo e ci siamo abituati a gestire autonomamente la fauna.
La Provincia di Belluno ha infatti autonomia nella gestione della fauna.
E’ un’architettura che abbiamo costruito in anni di studio e lavoro, è stato ricordato dai presenti in sala. Ma oggi è messa a rischio. Perché se da un lato la riforma Delrio e la legge regionale 25 scrivono chiaramente che la competenza in materia è della Provincia, non c’è dubbio che l’attuale governo regionale farà di tutto per accentrarla a Venezia. Un po’ come ha fatto con il demanio idrico, la cui competenza è bellunese per legge dal 2006, ma la Provincia è riuscita ad ottenerla davvero solo quest’anno. Un rischio che i cacciatori bellunesi non vogliono correre.
La posizione del Pd su questo tema è chiara. Noi vogliamo mantenere il sistema Bellunese e farne un modello a livello nazionale. Se Alessandra Moretti vincerà le elezioni non avremo problemi, ma io qui faccio un discorso di prospettiva, non elettorale. In caso di sconfitta, continueremo a batterci – io in Parlamento e i consiglieri regionali del Pd a Venezia perché le positive esperienze di questo territorio vengano preservate e, possibilmente estese al resto del Veneto.
Belluno, 12 Maggio 2015