Oggi a Roma si avvia la procedura per il rinnovo dell’affidamento in house delle concessioni della A22 e della A4 nel tratto gestito da Autovie Venete. L’operazione è stata concordata con la Commissione europea e sblocca investimenti per circa 4,5 miliardi di euro.
Il via libera di Bruxelles alla gestione in house dell’Autobrennero è la molla per rivedere tutto il comparto. Oggi abbiamo quattro società diverse, tutte con consistenti capitali pubblici, una selva di tariffe e molte incertezze sugli investimenti. L’ampia presenza di soci privati se da un lato alleggerisce le incombenze degli enti pubblici, dall’altro può costituire un freno agli investimenti. Dobbiamo avere il coraggio di ricondurre tutti gli asset autostradali sotto un’unica società interamente pubblica, orientata a riversare interamente gli utili su investimenti e non più alla remunerazione del capitale investito.
Proprio la firma dell’accordo al ministero sull’A22, ci dice che è maturo il ragionamento per riunire le autostrade del Triveneto in un’unica grande società costituita interamente di capitale pubblico a cui affidare in house la gestione delle tratte autostradali.
Con questa proposta intendo stimolare le tre Regioni, Vento, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, a ragionare su questo progetto.
Belluno, 14 Gennaio 2016
E’ un’opportunità da perseguire; capitale pubblico, benefici per gli utenti, dirigenti europei.
Progetto molto importante e condivisibile ma che tramonterebbe inesorabilmente in cado di acquisto da parte del gruppo Abertis di A4 Holding che gestisce la A4 tratta Brescia-Padova e la A31. Difficile che enti pubblici possano disporre di risorse finanziarie tali da competere con un simile gruppo mondiale, che ha capito l’importanza strategica di una tale infrastruttura.