Dopo 30 anni di promesse, 4 governi, decine di ministri e quasi 200 parlamentari nell’attuale maggioranza accusano un deputato di opposizione di bloccare tutto. Semplicemente ridicoli
Sono in Parlamento dal 1983, totalizzando oltre 740 tra deputati e senatori; hanno fatto parte del governo nazionale nel 1994, dal 2001 al 2006, dal 2008 al 2011, dal 2018 a oggi; governano la Regione Veneto ininterrottamente da 19 anni, promettendo prima la secessione, poi la devoluzione e quindi l’autonomia. Hanno portato a casa zero risultati e ora la responsabilità della loro inconsistenza politica è di un singolo deputato della minoranza? Ci sono 128 deputati e 58 senatori della Lega nell’attuale parlamento e un solo deputato del Partito democratico riesce a bloccare l’autonomia in una commissione bicamerale che ha un ruolo meramente consultivo? Chi vogliono prendere in giro?.
Queste accuse ridicole sono la cifra che siamo in alto mare e che dopo 30 anni di promesse mai mantenute la Lega e Luca Zaia in particolare sono disperati, perché non hanno idea di come spiegare ai cittadini i loro fallimenti.
L’unico documento ufficiale sull’autonomia delle regioni è ad oggi quello siglato da Paolo Gentiloni alla fine della scorsa legislatura sulla base della riforma autonomista del 2001, anche quella approvata dal Centrosinistra.
La Lega, ormai diventata partito nazionale, è in grande difficoltà. Il suo populismo non porta alcun beneficio sui territori e tanto meno in Veneto o nel Bellunese. Qui la Regione può oggi trasferire gli uffici del Genio Civile e del Servizio Forestale. Costa nulla, basta la volontà politica di farlo.
Anche nella gestione dei fondi di confine, l’impostazione che avevamo dato noi era tutta a favore di comuni, province e aree vaste, quindi autonomista. Temiamo invece che si vada verso un nuovo centralismo regionale a discapito dei territori.
Belluno, 2 maggio 2019