al fianco degli amministratori bellunesi per sfruttare al meglio le riforme già attuate
Bisogna utilizzare gli strumenti già ora disponibili e bisogna operare a livello centrale e regionale perché vengano trasferite al Bellunese le competenze piene su due risorse cruciali: acqua e foreste.
Rinnovo così l’impegno a fianco della classe dirigente bellunese per proseguire il percorso di riconoscimento dell’autonomia: Sono convinto che sapremo ancora una volta rimanere uniti e, soprattutto, concreti.
Se ci muoviamo bene possiamo ottenere la gestione dell’acqua e la gestione forestale. Nel futuro, saranno due risorse cruciali per la tenuta ambientale del territorio, per la sua attrattività anche in chiave turistica e, cosa non secondaria, per le rispettive filiere energetica ed economica.
I presupposti politici e amministrativi per la gestione diretta delle risorse idriche e di quelle forestali, ci sono tutti. In provincia abbiamo le competenze, la storia e la cultura indispensabili allo scopo. A questi fattori, aggiungiamo il lavoro già fatto con le riforme istituzionali, in Parlamento come in Consiglio regionale.
Le riforme citate offrono agli amministratori locali e all’intera classe dirigente bellunese possibilità che equiparano la Provincia alle autonomie di Trento e Bolzano. La più importante è forse la “riserva” alle sole aziende locali delle gare a evidenza pubblica, azione richiesta da anni dalle associazioni di categoria provinciali. E’ legge anche l’introduzione del “differenziale montagna” nei parametri per l’assegnazione delle risorse regionali e la riduzione all’osso della burocrazia per l’edilizia, il commercio e le imprese turistiche.
Questo percorso è stato lungo, a volte accidentato, e se da una lato ci sono nuovi temi da affrontare, come l’acqua e il patrimonio forestale, d’altro canto vanno sfruttate tutte le possibilità offerte dalle riforme finora approvate.
Belluno, 12 Febbraio 2015