Ho depositato oggi un'interrogazione
Ho depositato oggi un’interrogazione al Ministro dell'ambiente, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e al Ministro dell'economia e delle finanze per sapere se intendono trovare una soluzione ai problemi delle linee elettriche e di tutti i collegamenti, stradali, ferroviari, telefonici, radiofonici e dati danneggiati dall’ondata di maltempo che si è abbattuta sulla provincia di Belluno tra il 28 e il 30 ottobre. Ho chiesto inoltre di determinare i danni e di prevedere stanziamenti adeguati per il ristoro già nella legge di bilancio attualmente in discussione.
La provincia di Belluno è devastata dagli eventi di questi giorni. Ad oggi ci sono ancora grandi parti del territorio non raggiungibili, paesi isolati, senza corrente, a causa della caduta dei tralicci tranciati dal vento o dagli alberi caduti sui fili, senz'acqua, perché le frane hanno scardinato le reti idriche dei paesi, senza linee telefoniche e radiofoniche. Il fiume Piave ha raggiunto il massimo della piena in provincia. Nella notte tra lunedì e martedì, tra la mezzanotte e l'1, il fiume è transitato a Busche con una portata di 2.500 metri cubi di acqua al secondo. A Belluno, alle 23 di lunedì, è arrivato a un livello di 5,16 metri. La pioggia scesa ha raggiunto un record storico: quello dei 667,4 millimetri per metro quadro rilevati a Soffranco.
Il sistema idraulico sull'asta del Piave ha retto, il fiume è esondato al parco di Lambioi a Belluno, cancellandolo completamente; il Cordevole ha distrutto invece un’azienda in località Mas di Sedico. Le piste ciclabili sono state quasi totalmente cancellate dall'acqua, molte case sono state allagate, le auto piene di fango e ghiaia. Da tre giorni sono al lavoro migliaia di persone, la protezione civile, vigili del fuoco, il soccorso alpino, volontari, operai dei comuni, di Veneto Strade, di Anas, di Enel e di Terna. È arrivata anche la colonna mobile nazionale ANA, e da ieri è operativo nel territorio provinciale il Genio Militare.
Non essendoci la possibilità di garantire la sicurezza durante e dopo il maltempo delle scuole di ogni ordine e grado, il prefetto ha ordinato la sospensione delle attività didattiche per i tre giorni; gli edifici scolastici sono serviti anche come luoghi di raccolta e dislocazione logistica delle forze che stanno operando e degli sfollati.
Ad oggi ci sono ancora 55 mila utenti al buio e si stima che per riparare l'80 per cento dei guasti ci vorranno altre 16-18 ore; dieci cabine primarie sono fuori uso e questo comporta l’interruzione non solo della linea di media tensione ma anche quella di alta tensione. I due ospedali di Agordo e Pieve di Cadore sono alimentati con generatori a carburante che hanno un'autonomia di 20 ore.
Sono oltre duecento gli sfollati in tutto il territorio provinciale; numerose le zone evacuate tra cui la zona industriale di Longarone; molte le aziende che hanno subito danni.
La linea ferroviaria ha subito danni a causa dei numerosi alberi finiti sui binari. Un treno è rimato bloccato poco lontano dalla stazione di Quero-Vas.
La viabilità, principale e secondaria, ha subito gravi danni, molti i tratti stradali e i ponti ancora chiusi; nella parte alta del Bellunese molte zone sono ancora irraggiungibili.
L’interrogazione è stata sottoscritta anche dal deputato Dario Bond.
Roma, 31 Ottobre 2018