Indirizzare i Fondi di confine sull’innovazione
Candidiamo il Bellunese a diventare la prima smart land del Veneto.
Per fare il punto della situazione e per preparare la prossima riunione del Comitato paritetico del 5 marzo, questa settimana ho incontrato a Roma i tecnici del Ministero dello Sviluppo economico e ieri a Belluno la presidente della Provincia, Daniela Larese Filon.
La smart land è un concetto nuovo che si sta affermando anche nel nostro Nordest.
Per smart land si intende un’area estesa, non più solo concentrata sulle città, in cui avviare azioni che connettano i centri urbani con il territorio per aumentare la competitività e l’attrattività complessiva della zona.
I progetti di smart land focalizzano l’attenzione su coesione sociale, diffusione delle conoscenze, crescita creativa, accessibilità, fruibilità dell’ambiente – naturale o storico-architettonico – qualità del paesaggio e della vita dei cittadini.
Ad oggi non ci sono esperienze pratiche ancora attive nella nostra regione, per questo credo che avviarla nel Bellunese possa costituire una sperimentazione utile per l’intero sistema veneto.
Lo strumento di base per raggiungere questi obiettivi è l’infrastruttura telematica, una dorsale di banda ultralarga a servizio di tutto il territorio attraverso la quale il pubblico, ma soprattutto i privati – per esempio i piccoli negozi o la rete dei tabaccai – possono offrire nuovi servizi e generare economie. Per questo ho chiesto ai tecnici del Mise un report preciso sullo stato di fatto e sto condividendo con la presidente della Provincia le strategie per massimizzare gli investimenti.
I mezzi oggi ci sono e sono il Fondo per i comuni di confine, i fondi europei, gli investimenti del governo centrale e quelli regionali.
Serve da parte di tutti gli attori, amministratori locali compresi, un approccio tendente a risolvere i problemi, perché è chiaro che la sola protesta, per quanto rumorosa, lascia i problemi irrisolti.
Sui progetti e sugli investimenti si parlerà nella riunione del Comitato paritetico in programma a Roma il 5 marzo al Ministero per gli Affari regionali.
Guardiamo al futuro con la determinazione di non rimanere ingabbiati negli schemi del passato, perché il mondo è cambiato e i problemi richiedono soluzioni innovative.
Belluno, 27 Febbraio 2015