Rubechi a Belluno spiega i dettagli del nuovo testo

 

La riforma della Costituzione rafforza il governo delle aree vaste e fornisce strumenti per differenziare e rappresentare i territori. Lo ha detto questa mattina a Belluno il professor Massimo Rubechi rispondendo a una domanda del pubblico sul futuro delle Province. 

Rubechi ha raccolto l’invito del Pd regionale e bellunese di spiegare come cambia la Costituzione e del perché sono state operate certe scelte. All’incontro, hanno partecipato una sessantina di persone.

«Il nuovo testo», ha spiegato Rubechi, «non prevede le Province come elementi costitutivi dello Stato, ma mantiene il governo delle aree vaste, dove è ritenuto necessario e indispensabile». La previsione risponde al principio della differenziazione, già presente nella riforma del 2001 anche se rimasto sostanzialmente inattuato. Ogni Regione già dal 2001 poteva organizzarsi al proprio interno secondo il disegno istituzionale più congeniale e poteva allo stesso tempo aprire una trattativa con lo Stato per la gestione delle materie concorrenti. Tuttavia, nessuna regione ha elaborato un progetto di governo del territorio differente da quello esistente e, «a parte il Veneto e la Lombardia, peraltro senza molta convinzione, nessuna ha richiesto maggiori competenze allo Stato». 

La proposta di riforma in corso di approvazione in Parlamento, tenta di risolvere questi nodi. «Specializzando il Senato e trasformandolo nella camera delle regioni» ha affermato il costituzionalista, «diamo rappresentanza politica diretta ai territori e a chi li amministra e istituiamo un luogo di contrattazione tra territori e Stato per la gestione delle competenze. Oggi quel luogo non esiste e infatti tutta la materia è diventata contenzioso di fronte alla Corte Costituzionale con il duplice effetto di delegare ai giudici questioni squisitamente politiche come il tracciamento del confine tra Stato e Regioni e di rendere la macchina pubblica ancora più lenta e inefficiente nell’erogazione dei servizi».

Al contrario, la riforma stabilisce confini precisi e stimola le Regioni verso il federalismo differenziato grazie al quale ciascun territorio può organizzarsi secondo tempi e modelli propri. Le aree vaste, previste esplicitamente nella riforma costituzionale, manterranno forme di governo che, in alcuni casi dovranno essere rafforzate. Come nelle aree interamente montane e confinanti con stati esteri a cui le Regioni di appartenenza sono tenute a conferire competenze, funzioni e relative risorse.

 

 

 

 


Belluno, 19 Marzo 2016