In seguito la lettera al Ministro Zanonato in merito alla vicenda della chiusura della società TNT. Il 31 luglio infatti vi è una nuova e probabilmente ultima convocazione presso il MISE. La partita pare infatti si chiuda per la fine del mese; è quindi necessario attivarsi immediatamente rispetto a quei 50 posti ancora liberi per cercare di salvare 6 posti di lavoro nella nostra provincia e garantire che il territorio bellunese non sia lasciato completamente sguarnito di un servizio importante soprattutto per le nostre imprese.
in seguito il testo della lettera:
Egregio Ministro,
a giugno la società TNT Global Express spa ha comunicato l’apertura della procedura di licenziamento collettivo ex art. 4 e 24 l.223/91.
La procedura, che a livello nazionale coinvolge 854 dipendenti su 2980, prevede la chiusura della filiale di Belluno e il contestuale licenziamento dei 6 impiegati addetti.
Si tratta solo degli impiegati perché gli autisti sono tutti dipendenti di società cooperative esterne.
Sono state convocate presso il Ministero dello Sviluppo economico e del Lavoro numerose riunioni, e il 19 luglio, è stata sottoscritta un’intesa in cui Tnt conferma l’intenzione di chiudere la filiale al 28 ottobre e di utilizzare la CIG in deroga a zero ore fino al 31 dicembre 2013. Dal primo gennaio scatteranno probabilmente i licenziamenti per i 6 dipendenti. TNT ha infatti comunicato che si tratta di esuberi non ricollocabili nemmeno presso altre filiali. Nell’intesa raggiunta presso il Ministero si individuano 250 posti che verranno salvati e che riguardano le grandi realtà e i grandi servizi. Vi è però un passaggio fondamentale, un’apertura che lascia qualche speranza, si individuano infatti 50 posti che verranno ricollocati sulla base di successive analisi.
Il mio obiettivo è dunque quello di far rientrare la filiale di Belluno tra questi 50 posti: a differenza di altri territori che vendono un accorpamento, una riorganizzazione delle filiali, Belluno perde completamente il servizio. Data la particolarità del territorio TNT rappresenta un servizio pubblico essenziale e la cancellazione comporta danni sia per gli addetti che per la collettività.
Caro Ministro abbiamo bisogno di fare in fretta; il 31 luglio infatti vi è una nuova e probabilmente ultima convocazione presso il MISE. La partita pare infatti si chiuda per la fine del mese, è quindi necessario attivarsi immediatamente rispetto a quei 50 posti ancora “liberi” per cercare di salvare 6 posti di lavoro nella nostra provincia e garantire che il territorio bellunese non sia lasciato completamente sguarnito di un servizio importante soprattutto per le nostre imprese.
On. Roger De Menech