LA DELEGA FISCALE: 

UNA RIFORMA DELLA MACCHINA TRIBUTARIA ATTESA DA 20 ANNI E FATTIBILE NEI PROSSIMI DODICI MESI

Maggiore stabilità e certezza del sistema fiscale; miglioramento nel rapporto con i contribuenti; riforma di Equitalia; nuovi strumenti per la lotta all’evasione: sono alcune delle principali novità introdotte dalla legge delega in materia fiscale approvata dal Parlamento.
La legge, nata da un’iniziativa del Partito Democratico, è stata ampiamente condivisa da una consistente parte delle opposizioni (M5S e SEL astenuti, FI e Lega a favore) ed è giudicata positivamente dagli organismi internazionali. La sua attuazione, attraverso decreti delegati, richiederà dodici mesi, ma i primi decreti potranno vedere luce entro due-tre mesi, e diventare uno dei punti di forza dell’azione del nuovo Governo.

ECCO I PUNTI PRINCIPALI DELLA LEGGE:

1. Più stabilità e certezza al sistema fiscale, con la riduzione dell’incertezza nell’interpretazione delle norme e dei rischi fiscali per le imprese:

a. miglioramento dei rapporti con i contribuenti, con sistemi di gestione e controllo interno dei rischi fiscali da parte dei grandi contribuenti e potenziando il tutoraggio;

b. abbattimento del contenzioso, con accelerazione e snellimento dell’arretrato e più efficienza della giustizia tributaria;

c. ridefinizione dell’abuso del diritto e sua unificazione con le norme antielusione;

d. revisione delle sanzioni penali e amministrative, secondo criteri di proporzionalità rispetto alla gravità dei comportamenti;

e. miglioramento dell’efficacia dei controlli con l’uso delle informazioni già contenute nelle banche dati a disposizione dell’amministrazione finanziaria;

f. valutazione organizzativa delle Agenzie del MEF (entrate, territorio, dogane, demanio) e loro eventuale riforma;

g. riforma di Equitalia, con il passaggio da SpA ad agenzia direttamente pubblica e l’eliminazione dell’aggio esattoriale; contestuale riforma della riscossione locale.

2. Maggiore equità nella determinazione delle basi imponibili catastali con la revisione del catasto degli immobili:

a. l’obiettivo è perequativo, e cioè di ridurre i differenziali che oggi si registrano tra rendite di immobili situati in diversi territori urbani, ad invarianza del gettito complessivo che deriva dalla tassazione immobiliare;

b. si potrà trovare spazio per riduzioni non solo delle imposte sulla proprietà (soprattutto a vantaggio degli immobili di più recente costruzione), ma anche delle imposte sui trasferimenti, che ostacolano l’efficienza del mercato immobiliare e la mobilità territoriale delle famiglie.

3. Revisione delle agevolazioni fiscali, attraverso il “disboscamento” delle 720 norme esistenti che “erodono” le basi fiscali, e utilizzo dei risparmi ottenuti per la riduzione del cuneo fiscale a carico di lavoratori e imprese.

4. Riforma della tassazione sui redditi delle imprese individuali, distinguendo fra il reddito d’impresa (che verrà tassato non più in Irpef ma come nelle società di capitali) e quello dell’imprenditore (che resta in Irpef).

5. Nuovi strumenti per la lotta all’evasione fiscale: stima annuale del “tax gap”(la differenza tra gettito potenziale e gettito effettivo) per ciascuna imposta; estensione della fatturazione elettronica e disincentivo all’uso del contante; tracciabilità dei movimenti finanziari anche attraverso appositi accordi internazionali che riducano lo spazio alle aree di segreto bancario.

6. Riforma dei giochi pubblici: nuovo ruolo dei Comuni nelle autorizzazioni (Piano regolatore comunale dell’offerta di giochi); estensione del modello concessorio per ridurre le zone dell’illegalità o dei giochi legali ma non regolati; razionalizzazione e concentrazione dell’offerta territoriale di gioco pubblico; riforma del prelievo erariale con introduzione di una compartecipazione a
vantaggio degli enti locali.

7. Recepimento delle direttive comunitarie in materia di fiscalità ambientale e di armonizzazione dei regimi nazionali dell’IVA.


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27 febbraio 2014