Desidero ringraziare pubblicamente Valeria Ghezzi, presidente nazionale dell’Anef, per il supporto tecnico e la collaborazione offerta dall’associazione nazionale esercenti funiviari al ministero dei trasporti nella definizione del provvedimento sulla Vita tecnica degli impianti a fune.
 

La vicenda ha trovato una conclusione soddisfacente per tutti, grazie alla serietà e disponibilità al dialogo dell’Anef e alla capacità di ascoltare e tradurre gli impegni in provvedimenti concreti da parte del governo, in particolare con il ministro Graziano Delrio e con il sottosegretario Luca Lotti.

Come ormai noto, il decreto ridefinisce il concetto di vita tecnica degli impianti. Se fino ad ora dopo un certo numero di anni gli impianti a fune dovevano essere smantellati e sostituiti, ora la normativa italiana si è adeguata a quella della maggior parte dei paesi europei in materia. Il decreto prevede l’obbligo di controlli accurati sull’impianto e la sua dismissione quando potrebbe potenzialmente pregiudicare la sicurezza degli utenti.

E’ un passo avanti che gli esercenti chiedevano da molto tempo, sulla scorta dei miglioramenti tecnologici implementati costantemente dai costruttori. Si tratta di un altro tassello per sostenere l’economia della montagna italiana e che credo avrà effetti positivi ad ampio raggio. Potrà beneficiare del nuovo concetto di fine vita, ad esempio, anche il Comune di Belluno per le scale mobili di Lambioi che, se funzionanti e in buone condizioni, non dovranno necessariamente essere sostituite al termine della cosiddetta “vita tecnica”.

Inoltre, il decreto è coerente con altre azioni avviate dall’attuale governo a sostegno delle aree montane. E’ il caso dei fondi di compensazione per i comuni confinanti con le Province di Trento e Bolzano. Il Comitato di gestione, che presiedo da poco più di un anno, sta velocizzando lo smaltimento delle pratiche accumulatesi dal 2010 in poi e ha liberato finora oltre 13 milioni di euro. Proprio oggi prende servizio la nuova cabinovia di Falcade realizzata grazie allo sblocco dei fondi ex Odi. Il nuovo impianto collega in pochi minuti la frazione di Molino con il comprensorio sciistico del Passo San Pellegrino offrendo agli sciatori la comodità dei parcheggi di fondovalle.

Siamo sulla strada giusta, ma non dobbiamo dimenticare che per anni la montagna è stata una cenerentola nelle politiche dei governi italiani. Quindi il lavoro e la strada da percorrere sono ancora lunghi.


Belluno, 5 dicembre 2015