DISPOSIZIONI URGENTI PER IL SETTORE AGRICOLO, LA TUTELA AMBIENTALE E L'EFFICIENTAMENTO ENERGETICO (DECRETO COMPETITIVITÀ)

 

INTRODUZIONE

Agricoltura, ambiente, imprese ed energia, sono questi i quattro macro settori su cui interviene questo decreto legge che ha l'ambizione di riportare proprio in questi ambiti maggiore competititvità e quindi maggiori occasioni per crescere.

Nell'anno immediatamente precedente l'Expo di Milano che avrà come tema il cibo, ovvero l'alimentazione mondiale del XXI secolo, l'Italia aveva bisogno di una serie di interventi che adeguassero il suo sistema agricolo e agroalimentare ai nuovi scenari e alle nuove sfide.

Il cibo o, come si usa dire spesso oggi, il food, è sempre di più un settore economicamente trainante. La globalizzazione può avvicinare miliardi di persone al gusto e ai prodotti della nostra cultura alimentare e gastronomica. Di qui la necessità fatta propria dal decreto in oggetto di riformare procedure e organizzazione del Ministero, incoraggiare le piccole e medie imprese agricole sia dal punto di vista imprenditoriale che dell'occupazione, al fine proprio di far arrivare preparato il nostro sistema paese all'appuntamento con l'Expo e con le enormi opportunità di crescita in questo settore.

Relativamente all'ambiente si accelera sulle politiche di risanamento ambientale, sulla prevenzione  del  dissesto  idrogeologico  e  dell’inquinamento  chimico  industriale.  Si adottano  quindi  una  serie  di  misure  per  ottemperare  ai  ritardi  e  alle  inadempienze segnalate dalla Commissione Europea in materie ambientali.

Profondamente innovative sono le nuove norme che riguardano le imprese che incidono sul TUF (Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria) e sul codice civile. Si svolge compiutamente una politica mirata alla capitalizzazione delle PMI, e quindi superare lo storico problema di sottocapitalizzazione del sistema italiano. D'altra parte si rende conveniente per gli investitori esteri portare il proprio capitale di rischio in Italia per far crescere dimensionalmente le imprese del nostro Paese.

Relativamente al settore energetico si prosegue nelle politiche avviate in questi ultimi anni di cercare di ridurre il costo in bolletta delle tariffe elettriche attraverso una rimodulazione degli incentivi alle rinnovabili. Questo decreto interviene sul costo dell'energia non solo per privati ed energivore ma anche per le PMI. Una serie di misure armonizzano e razionalizzano il sistema delle tariffe eliminando incoerenze e privilegi.

 

AGRICOLTURA

SEMPLIFICAZIONI

Il primo settore interessato dagli interventi di questo decreto legge è quello dell'agricoltura. Si istituiscono nuove procedure e forme organizzative del Ministero, agevolazioni e facilitazioni alla tutela del made in Italy, semplificazioni e in generale un più incisivo ed efficace sostegno alle imprese.

 

Un importante pacchetto di misure prevede specifici interventi finalizzati a semplificare e ridurre i controlli sulle imprese agricole:

•    introdotto l'istituto della diffida: per un illecito in ambito agroalimentare sanabile con multa amministrativa, il responsabile potrà sottrarsi al pagamento della sanzione adempiendo alle prescrizioni dell'organo di controllo entro 20 giorni;

•    per  evitare  duplicazioni  e  sovrapposizioni  di  accertamenti  si  istituisce  presso  il Ministero delle politiche agricole agroalimentari e forestali (MIPAAF) un registro unico dei controlli sulle imprese agricole e agroalimentari che, per quanto riguarda ispezioni e verifiche, ricorrerà a modalità di interscambio informatico dei dati;

•    semplificazioni degli adempimenti sull’igiene degli alimenti: si considera assolto l’obbligo presso l'autorità territorialmente competente in materia igienico-sanitaria, quando  le  imprese  agricole  siano  già  in  possesso  di  autorizzazioni  o  nulla  osta sanitario, di registrazione o di comunicazione inizio attività d'impresa;

•    dematerializzazione dei registri di carico e scarico di burro, farine, latte in polvere, saccarosio usato nella produzione di vini, nell'ambito del Sistema informativo agricolo nazionale (SIAN); in fase attuativa del provvedimento previste ulteriori semplificazioni anche per la compilazione dei registri dematerializzati;

•    semplificazioni anche per aziende agricole che stoccano prodotti petroliferi fino a 6 metri cubi; esentate dal seguire le previste procedure antincendio;

•    semplificazioni per la preparazione di bevande a base di alcol, con riferimento agli operatori del settore vitivinicolo, nello specifico, ai produttori di mosto cotto; abrogate le norme sui prodotti per l’igiene della cantina che di fatto limitavano gli impianti a poche produzioni standardizzate.

 

CREDITO D'IMPOSTA

Si riconosce un credito d’imposta nella misura del 40 per cento delle spese sostenute per  nuovi investimenti nelle infrastrutture informatiche e nel commercio elettronico a favore di imprese agricole agroalimentari, della pesca e dell'acquacoltura. Il credito di imposta è riconosciuto fino al 31 dicembre 2014 e per l’anno 2015 e 2016, non può comunque essere superiore a 50.000 euro per ogni beneficiario.

Un altro credito d'imposta sempre della misura del 40 per cento è riconosciuto per le spese in nuovi investimenti e per lo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie, nonché per la cooperazione di filiera, sostenute dalle imprese che producono prodotti agricoli e agroalimentari.

 

OCCUPAZIONE ED IMPRENDITORIALITÀ GIOVANILE IN AGRICOLTURA

Altre misure fiscali riguardano l'occupazione giovanile nelle imprese del settore agroalimentare. Deduzioni per assunti tra 18 e 35 anni che rappresentino un incremento netto di giornate di lavoro per le assunzioni tra il 1 luglio 2014 e il 30 giugno 2015. L’incentivo non potrà superare come valore annuale per ciascun lavoratore l'importo di 3.000 euro, nel caso di assunzione a tempo determinato, e di 5.000 euro, nel caso di assunzione a tempo indeterminato o a tempo determinato per una durata almeno triennale.

Come  sostegno  alla  imprenditoria  giovanile  in  agricoltura  prevista  una  detrazione per i  coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli di età inferiore ai trentacinque anni, pari al 19 per cento delle spese sostenute per i canoni di affitto dei terreni agricoli, entro il limite di euro 80 per ciascun ettaro preso in affitto e fino a un massimo di euro 1.200 annui. I terreni agricoli in oggetto devono essere diversi da quelli di proprietà dei genitori.

 

Eliminati i contributi a fondo perduto per l’imprenditoria giovanile in agricoltura rivelatisi inefficaci. Saranno sostituiti da mutui agevolati a tasso 0 per un valore singolo di investimento fino a 1,5 milioni di euro destinati alle imprese costituite in qualsiasi forma e da meno di sei mesi all'atto di presentazione della domanda, che subentrino nella conduzione di un’intera azienda agricola, condotte da un giovane imprenditore agricolo di età compresa tra i diciotto e i quaranta anni, ovvero, nel caso di società composte, per oltre la metà numerica dei soci e di quote di partecipazione, da giovani imprenditori agricoli di età compresa tra i 18 e 40 anni. I mutui hanno durata di 15-20 anni.

I terreni agricoli lasciati incolti pagheranno di più. Il decreto legge infatti stabilisce l'abrogazione delle agevolazioni in caso di mancata coltivazione per un'intera annata agraria e la rivalutazione dei redditi dominicali e agrari ai fini della determinazione delle imposte sui redditi.

 

ALTRE MISURE DI SOSTEGNO

Allo scopo di qualificare il sistema delle imprese specializzate in agricoltura e contrastare il lavoro nero il decreto istituisce una rete di lavoro agricolo di qualità per imprese senza pendenze   penali,   in   regola   con   il   pagamento   dei   contributi   e   senza   sanzioni amministrative, curata da ministero del lavoro e INPS. L’esistenza della rete consentirà a queste ultime due amministrazioni di orientare l'attività di vigilanza in via preminente nei confronti delle imprese non appartenenti alla Rete del lavoro agricolo di qualità, rendendo così più efficace l’uso delle risorse disponibili.

Altre forme di incentivi riguardano

•   la promozione di reti d'impresa;

•   la tutela della mozzarella di bufala DOP;

•    l'etichettatura dei prodotti alimentari con l’obbligo di indicare nell’etichetta il luogo di origine o di provenienza dei prodotti alimentari e la tracciabilità dei prodotti agricoli di origine o di provenienza del territorio nazionale;

•    la riconversione industriale del comparto bieticolo-saccarifero che viene considerato strategico e quindi di competenza dello Stato e non delle Regioni.

 

 

SICUREZZA AGROALIMENTARE E FILIERA

A  tutela  della  sicurezza  alimentare,  si  prevedono  multe  aggravate  per  coloro  che coltivano sementi vietate (prodotti OGM) in violazione delle normative europee.

Allo scopo di coordinare la gestione dei c.d. “sprechi alimentari” da destinare agli indigenti, tra le finalità del Fondo di finanziamento dei programmi nazionali per la distribuzione di derrate alimentari agli indigenti si inserisce quella legata all’efficientamento della filiera della produzione e dell’erogazione.

 

 

AMBIENTE ED EFFICIENZA ENERGETICA

Il decreto prevede la possibilità di concedere finanziamenti a tasso agevolato (0,25% di interesse) nel limite massimo di 350 milioni di euro, a valere sulle risorse del Fondo rotativo per l'attuazione del Protocollo di Kyoto (c.d. Fondo Kyoto) istituito presso la Cassa depositi e prestiti (CDP) per interventi di incremento dell’efficienza energetica degli edifici scolastici, inclusi gli asili nido, e universitari, nonché degli edifici dell'Alta formazione artistica, musicale e coreutica.

 

RISCHIO IDROGEOLOGICO

Una serie di disposizioni intervengono sulla disciplina per l'utilizzo delle risorse finanziarie e  la  realizzazione  degli  interventi  di  mitigazione  del  rischio  idrogeologico.  L'assoluta priorità di questo tema è tragicamente confermata dall’alluvione generata da un eccezionale evento meteorologico a Refrontolo, che ha causato anche la perdita di vite umane, e ha sconvolto il Veneto e l’intero Paese.

In questo provvedimento sono contenute norme funzionali a rendere più efficaci le politiche di prevenzione: nel DL si prevede, in primo luogo, l'immediato subentro dei Presidenti delle regioni nelle funzioni dei Commissari straordinari delegati e nella titolarità delle relative contabilità speciali, la possibilità per i Presidenti della Regione di avvalersi di una serie di soggetti pubblici per l'espletamento di alcune funzioni; la sostituzione di tutti i visti, i pareri, le autorizzazioni, i nulla osta ed ogni altro provvedimento necessario all'esecuzione degli interventi urgenti di messa in sicurezza del territorio; la fissazione del termine per il completamento dei lavori al 31 dicembre 2015 e la previsione di modalità di monitoraggio che evitino il protrarsi infinito di lavori urgenti e mai realizzati.

 

GESTIONE DELL'INQUINAMENTO DA RIFIUTI

Altre disposizioni sono dirette a far fronte alla grave situazione di emergenza ambientale nel territorio compreso tra le province di Napoli e Caserta, interessato dal fenomeno dei roghi di rifiuti tossici, denominato “Terra dei fuochi”, al fine di: ridefinire i termini delle indagini dirette sui terreni destinati all'agricoltura; attribuire carattere di priorità, nell'assegnazione di contributi e finanziamenti europei, agli investimenti in infrastrutture irrigue e di bonifica, finalizzati a privilegiare l'uso collettivo della risorsa idrica, al fine di limitare il prelievo privato di acque da falde superficiali e profonde nelle province di Napoli e Caserta.

Come ulteriore misura di contrasto alla gestione criminale dei rifiuti, il decreto prevede l’interconnessione diretta al SISTRI (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti gestito dal corpo dei Carabinieri) da parte del Corpo forestale dello Stato, al fine di contrastare le attività illecite, con particolare riferimento al territorio campano.

 

ALTRE MISURE INERENTI POLITICHE AMBIENTALI

6 milioni di euro per l’anno 2014 agli interventi di ricostruzione conseguenti agli eccezionali eventi meteorologici verificatisi nel territorio della Regione Liguria. Se tali risorse non verrano impegnate entro il 31 dicembre 2014 verranno tolte.

Ulteriori disposizioni riguardano:

•    l’integrazione  della  disciplina  del   contributo      ambientale    per    la    gestione   di pneumatici fuori uso;

•    la modifica della disciplina per l’individuazione di bene in polietilene: si specificano alcune tipologie di questi beni (i teli e le reti ad uso agricolo);

•    la  soppressione  della  Commissione  competente  in  materia  di  inquinamento acustico derivante da traffico ferroviario;

 

•   gli impianti termici civili;

•    l’entrata    in    vigore    delle    sanzioni     amministrative     pecuniarie     per     la commercializzazione di talune tipologie di sacchi (shoppers) per l'asporto merci;

•   l’istituzione di zone di protezione ecologica oltre il limite esterno del mare territoriale;

•   la  nomina  del  direttore  generale  del  Parco  nazionale  delle  Cinque  Terre  e  la governance del Parco nazionale dello Stelvio;

•    l’utilizzo  dei  dati  ambientali  e  la  partecipazione  del  pubblico  (persone  fisiche  o giuridiche, associazioni o organizzazioni, ecc.) nei procedimenti relativi ai piani o ai programmi ambientali;

 

BONIFICHE E RIFIUTI

Una serie di misure contenute nel decreto modificano importanti articoli del codice dell'ambiente, tra queste, quella che introduce una procedura semplificata, su istanza e a spese dei soggetti interessati, per l’effettuazione degli interventi di bonifica dei siti contaminati finalizzati a ridurre la contaminazione a livelli non superiori ai valori di concentrazione soglia di contaminazione (CSC).

 

END OF WASTE

Il decreto quindi assoggetta a procedure semplificate le attività di trattamento disciplinate dai regolamenti europei che fissano le condizioni per la cessazione della qualifica di rifiuto (end of waste – EOW), e a definire il regime di autorizzazioni da applicare agli enti e alle imprese che effettuano operazioni di recupero di materia prima secondaria.

Viene quindi stabilito che taluni rifiuti specifici cessano di essere tali quando siano sottoposti a un'operazione di recupero, incluso il riciclaggio, e soddisfino criteri specifici da elaborare conformemente alle seguenti condizioni: a) la sostanza o l'oggetto è comunemente utilizzata/o per scopi specifici; b) esiste un mercato o una domanda per tale sostanza od oggetto; c) la sostanza o l'oggetto soddisfa i requisiti tecnici per gli scopi specifici e rispetta la normativa e gli standard esistenti applicabili ai prodotti;  d) l'utilizzo della sostanza o dell'oggetto non porterà a impatti complessivi negativi sull'ambiente o sulla salute umana.

 

RIFIUTI E BONIFICHE SITI MILITARI

Riscritta la disciplina di rango primario relativa alla gestione dei rifiuti e alle bonifiche dei siti inquinati da materiali derivanti da sistemi d'arma, mezzi, materiali e infrastrutture destinati alla difesa militare e alla sicurezza nazionale, prevedendo l’emanazione di una nuova disciplina regolamentare sostitutiva di quella attualmente vigente, allo scopo di prevedere che i limiti delle sostanze inquinanti da considerare ai fini della messa in sicurezza e bonifica siano quelli relativi ad uso “verde pubblico e privato residenziale”. La norma poi introduce una disciplina di dettaglio in materia di bonifica e di messa in sicurezza delle aree militari.

 

 

RIFIUTI SPECIALI

Relativamente ai rifiuti speciali si elencano i principi di classificazione dei rifiuti e le modalità per stabilire se sono pericolosi o non pericolosi; in merito ai rifiuti radioattivi si prevede l’emanazione di un decreto interministeriale che provveda all’individuazione:

•    di una apposita categoria di lavorazioni specificatamente riferita alla realizzazione di opere di smantellamento e messa in sicurezza di impianti nucleari;

•    delle modalità atte a comprovare il possesso dei requisiti di ordine speciale necessari per la qualificazione nella categoria citata.

Per quanto concerne i beni contenenti amianto, alla loro bonifica è destinata la dotazione aggiuntiva  dalla  legge  di  stabilità  2014  (L.  147/2013)  al  Fondo  per  lo  sviluppo  e  la coesione (FSC) per il finanziamento di interventi di messa in sicurezza del territorio e della bonifica di siti inquinati.

 

LIMITI EMISSIONI IN MARE

La deroga prevista per i limiti di emissione per gli scarichi in mare delle installazioni assoggettate a VIA prevede comunque che sia garantito il rispetto dei limiti fissati a livello europeo e delle migliori tecnologie disponibili.

 

GESTIONE RIFIUTI IN LAZIO E CAMPANIA

Al Presidente della Giunta regionale del Lazio o al sindaco di uno dei Comuni della Regione medesima è data facoltà di emanare ordinanze contingibili ed urgenti, in tutti i casi di eccezionale ed urgente gravità, nonché di grave e concreto pericolo per la tutela della salute pubblica e dell'ambiente, con particolare riferimento alla situazione delle discariche.

Prorogato dal 30 novembre al  31 dicembre 2014, della gestione da parte dei Comuni della regione Campania delle attività di raccolta, di spazzamento e di trasporto dei rifiuti e di smaltimento o recupero inerenti alla raccolta differenziata.

 

ADEGUAMENTI A DISCIPLINE EUROPEEE

Allo  scopo  di  superare  le  censure  mosse  dalla  Commissione  europea  nell'ambito  di diverse procedure di infrazione si è intervenuti:

•    con la modifica e semplificazione della disciplina relativa alla valutazione di impatto ambientale (VIA) ed alla valutazione ambientale strategica (VAS);

•    attraverso la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio, il decreto recepisce la direttiva Habitat che stabilisce il divieto di impiego di armi semiautomatiche con caricatore contenente più di due cartucce;

•    con l'implementazione di una infrastruttura per l'informazione territoriale nella Comunità Europea (Inspire, Infrastructure for Spatial Information in Europe), al fine di consentire lo scambio, la condivisione, l'accesso e l'utilizzo di dati geografici e ambientali interoperabili e dei servizi collegati a questi dati. Si dettano poi norme riguardanti la partecipazione del pubblico nel procedimento relativo ai piani o ai programmi non assoggettati alla valutazione ambientale strategica;

•    con  l’adeguamento  della  disciplina  nazionale  per  la  salvaguardia  dell’ambiente marino e per la prevenzione dell'inquinamento dei bacini idrografici.

 

 

 

IMPRESE

SOCIETÀ COOPERATIVE

Il decreto interviene sulla disciplina delle società cooperative di consumo e loro consorzi e delle banche di credito cooperativo. Per le cooperative di consumo con più di 100.000 soci sono previste misure volte a migliorare i livelli di coinvolgimento dei soci nei processi decisionali. Sul piano fiscale invece per entrambi i tipi di soggetti viene ampliata la base imponibile.

 

CREDITO D'IMPOSTA BENI STRUMENTALI

Ai titolari di reddito d'impresa che effettuano tra il 25 giugno 2014  e fino al 30 giugno 2015 investimenti in beni strumentali nuovi è attribuito un credito d'imposta nella misura del 15 per cento delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti realizzati per le stesse tipologie di beni strumentali, nei cinque periodi di imposta precedenti.

 

MODIFICHE ALLA "NUOVA SABATINI"

Semplificata la possibilità di accesso al finanziamento previsto dalla c.d. “nuova legge Sabatini”. Si tratta di finanziamenti agevolati comunque concessi dalle banche, per l'acquisto di nuovi macchinari, impianti e attrezzature da parte delle piccole e medie imprese, parte degli interessi che le imprese devono corrispondere alle banche sono corrisposti da un fondo istituito presso la CDP. La novità portata dal decreto in esame consiste nel fatto che ora la valutazione economico-finanziaria e del merito creditizio dell’impresa beneficiaria del finanziamento spetta agli stessi intermediari e non più al gestore del fondo.

 

ACE

La deduzione ACE (Aiuto alla Crescita Economica) è un incentivo per le imprese che decidono di quotarsi o che avviano un processo di capitalizzazione. Si ricorda che l'Italia è uno dei paesi industriali con il sistema produttivo meno capitalizzato. L’agevolazione consiste in una deduzione dal reddito complessivo netto dichiarato dalle società di capitali e dagli enti pubblici e privati diversi dalle società (nonché i trust residenti nel territorio dello Stato che hanno per oggetto esclusivo o  principale l’esercizio di attività commerciali) di un importo corrispondente al rendimento nozionale del nuovo capitale proprio. Nella sostanza si tratta di una detassazione degli utili posti a riserva, ovvero come aumento di capitale. La norma in esame prevedere una maggiorazione del 40 per cento della deduzione per le società che si quotano.

 

AGENZIE PER LE IMPRESE

Il decreto interviene riformando la disciplina delle Agenzie per le imprese nel senso di migliorarne efficienza e semplificarne le procedure. Queste agenzie istituite presso il Ministero   dello   sviluppo   economico   sostituiscono   a   tutti   gli   effetti   quelle   delle amministrazioni pubbliche competenti, sia nei procedimenti automatizzati che in quelli ordinari.

 

 

QUOTAZIONE PMI E SOGLIA DI OPA

Perseverando nell'impianto di fondo di aiutare la capitalizzazione e collocazione in borsa delle PMI, il decreto interviene modificando il TUF attraverso una forte semplificazione delle procedure la cui complessità spesso scoraggia piccole e medie realtà a confrontarsi con  il  mercato  finanziario.  Si  crea  esplicitamente  una  categoria  di  "piccole  e  medie imprese con azioni quotate" (fatturato sotto i 300 milioni capitalizzazione sotto i 500), e si dispone che per questa tipologia di impresa non possa essere lanciata l'OPA (offerta pubblica di acquisto) prima dei 5 anni dalla collocazione in borsa questo al fine di consentire il consolidamento dell'azienda. Le PMI quotate possono infine modificare per via statutaria entro un intervallo tra il 25% e il 40% la soglia oltre la quale scatta l'obbligo di OPA. Per le grandi imprese il decreto fissa questa soglia al 25%.

 

CAPITALE MINIMO SPA

Coerentemente con quanto evidenziato, il decreto apporta ancora ulteriori modifiche alla disciplina delle società di capitali, prevedendo che il capitale minimo richiesto per la costituzione di una società per azioni passi da 120.000 euro a 50.000 euro.

 

ACCESSO AL MERCATO DI RISCHIO PER LE IMPRESE (PMI)

Sono state operate alcune modifiche rilevanti, in sintesi:

•    modifica della regola di neutralizzazione nell'offerta pubblica di acquisto, ai sensi della quale non possono essere computate (oltre alle maggiorazioni di voto) le azioni a voto plurimo (che conferiscono quindi un solo voto);

•    modifica della soglia delle partecipazioni rilevanti da comunicare alla Consob e alla società partecipata, che viene elevata dal 2 per cento al 5 per cento qualora l'emittente sia una PMI;

•    novella della disciplina dei limiti alle partecipazioni reciproche prevista per le società con azioni quotate;

•    introduzione nel TUF della disciplina della maggiorazione del voto, con la quale si rimette all'autonomia statutaria delle società la possibilità di prevedere azioni a voto maggiorato a beneficio degli azionisti di lungo periodo;

•    in  prima  applicazione  le  delibere  di  modifica  statutaria  volte  a  consentire  la creazione di azioni con voto maggiorato sono prese con il voto favorevole della maggioranza, anche in prima convocazione.

 

MISURE A FAVORE DELLE EMISSIONI DI OBBLIGAZIONI SOCIETARIE

Modificato il regime fiscale di obbligazioni, titoli similari e cambiali finanziarie, estendendo l’applicazione  dell’imposta  sostitutiva  del  12,50  per  cento  (in  luogo della ritenuta del 26 per cento) agli interessi e agli altri proventi derivanti da obbligazioni, titoli similari e cambiali finanziarie non negoziati, purché detenuti da uno o più investitori qualificati.

 

 

ALTRE MISURE A FAVORE DELLE IMPRESE

Un complesso di disposizioni sono mirate a favorire la concessione di credito alle imprese:

•    Si esenta da ritenuta alla fonte gli interessi e altri proventi derivanti da finanziamenti a medio e lungo termine alle  imprese, erogati da enti creditizi, imprese di assicurazione, organismi di investimento collettivo del risparmio che non fanno ricorso alla leva finanziaria costituiti negli Stati membri dell'Unione europea e negli Stati aderenti all'Accordo sullo spazio economico europeo c.d. "white list".

•    Si amplia l'ambito di applicazione dell'imposta sostitutiva sui finanziamenti a medio e lungo termine, rendendo tale regime operativo – tra l'altro – anche per le operazioni di finanziamento di durata superiore ai diciotto mesi poste in essere da società di cartolarizzazione, imprese di assicurazione ed OICR (Organismi di investimento collettivo del risparmio).

•    Allo scopo di estendere le fonti di finanziamento al sistema imprenditoriale, si autorizza lo svolgimento dell'attività di concessione di finanziamento sia alle imprese di assicurazione che alle società di cartolarizzazione a specifiche condizioni di legge.

•    Alle  banche  di  credito  cooperativo  viene  consentita  l'emissione  di  azioni  di finanziamento in caso di inadeguatezza patrimoniale, ovvero in presenza di procedure di amministrazione straordinaria.

•    Le società di gestione del risparmio (Sgr) potranno modificare i regolamenti dei fondi immobiliari quotati da esse gestiti per prorogare il termine di durata dei fondi stessi, nell'esclusivo interesse dei partecipanti.

•    Si modifica la disciplina in materia di cancellazione delle segnalazioni di ritardato pagamento presenti nelle banche dati (pubbliche e private) di informazione creditizia.

•    Le società di gestione del risparmio che operano nel mercato dei fondi immobiliari quotati possono, entro il 31 dicembre 2014, nell’esclusivo interesse dei partecipanti, modificare il regolamento del fondo, per stabilire la possibilità di prorogare in via straordinaria il termine di durata del fondo medesimo per un periodo non superiore a due anni al fine di completare lo smobilizzo degli investimenti.

 

Il  decreto  istituisce  un  Fondo  di  100  milioni  di  euro  per  l'anno  2014,  nello  stato  di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, a copertura delle garanzie dello Stato concesse in favore di Sace SpA. Tale fondo è alimentato con i premi corrisposti da Sace medesima, che a tal fine sono versati all’entrata del bilancio dello Stato per la successiva riassegnazione.

 

COMMISSARIAMENTI DELLE IMPRESE PER RAGIONI AMBIENTALI

Il decreto ha posto attenzione anche alla realizzazione del piano delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria (c.d. piano ambientale) per le imprese sottoposte a commissariamento straordinario. Tali misure sono finalizzate a consentire all'impresa commissariata di   contrarre   finanziamenti   funzionali   al   risanamento   ambientale   o all'esercizio dell'impresa; a disciplinare la tempistica per l'attuazione del c.d. piano ambientale e per lo spegnimento di alcuni impianti già previsto dal medesimo piano. Sono previste anche disposizioni finalizzate a consentire l'utilizzo delle somme sottoposte a sequestro penale e ad affidare al sub-commissario la responsabilità per l'attuazione del “piano ambientale”, nonché a velocizzare le procedure di approvazione dei progetti.

 

 

REGIME FISCALE DELLA CDP

In materia di Ires e Irap, di imposte di registro, di bollo, ipotecaria e catastale, l’imposta sostitutiva (pari, di norma, allo 0,25 per cento del finanziamento concesso) nonché per le disposizioni concernenti le altre imposte dirette, il regime fiscale, della CDP viene equipa- rato a quello delle banche sempre in presenza di operazioni relative a finanziamenti a medio e lungo termine e assimilate.

L’attuazione del presente articolo è subordinata all’autorizzazione della Commissione eu- ropea ai sensi dell’articolo 108, paragrafo 3, del trattata sul funzionamento dell’Unione eu- ropea.

Gli interessi e gli altri proventi dei titoli emessi dalla CDP S.p.A. sono soggetti al re- gime dell'imposta sostitutiva delle imposte sui redditi nella misura del 12,50 per cento, ovvero equiparati ai bot e non alle altre rendite finanziarie tassate al 26%.

 

ENERGIA

CONTO ENERGIA PMI

Il decreto interviene per ridurre le tariffe elettriche alle piccole e medie imprese, tale riduzione sarà ripartita in modo proporzionale tra i soggetti aventi diritto e non dovrà essere cumulabile con gli incentivi già previsti per le imprese a forte consumo di energia.

L'obiettivo del Governo è quello di pervenire a regime ad un risparmio in bolletta pari a circa il 10 per cento del costo attuale per le PMI.

Alcune forme di autoconsumo di energia (Reti interne di utenza; Sistemi efficienti di utenza e equiparati), che nella normativa vigente versavano i corrispettivi tariffari e gli oneri di sistema solo sull’energia prelevata dalla rete, con le nuove norme devono concorrere al pagamento di una quota di tali oneri in relazione all'energia consumata e non prelevata dalla rete, cioè su quella autoprodotta. Si è escluso dall'applicazione delle disposizioni gli impianti a fonti rinnovabili di potenza non superiore a 20 kw.

Gli oneri per lo svolgimento dell’attività del Gestore dei servizi energetici (GSE) relativi ai meccanismi di incentivazione e sostegno alle imprese in materia di fonti rinnovabili ed efficienza energetica non ricadranno più in capo ai consumatori, imprese e famiglie, ma saranno posti a carico dei beneficiari dell’attività del GSE, ovvero le imprese elettriche, ad esclusione degli impianti destinati all’autoconsumo entro i 3 KW.

 

DISPOSIZIONI IN MATERIA DI AUTOCONSUMO

Si introduce una modifica positiva in materia di scambio sul posto, a sostegno della diffusione di impianti da fonti rinnovabili e dell’autoconsumo; si prevede l’aumento della soglia  di  applicazione  della  disciplina  dello  scambio  sul  posto  per  impianti  a  fonti rinnovabili con potenza fino a 500 kW (oggi il limite è a 200 kW).

 

IMPIANTI FOTOVOLTAICI

Il decreto ha voluto operare da un lato nella direzione di generare risparmi sull'incentivazione dei grossi impianti fotovoltaici (di potenza superiore a 200 kW), e dall'altro lato guardando alle esigenze di tutti i produttori di energia elettrica da fonti rinnovabili che beneficiano di incentivi pluriennali.

 

La prima parte della norma (c.d. spalma-incentivi obbligatorio) prevede che per ottenere una riduzione annua degli incentivi erogati agli impianti fotovoltaici di grossa taglia, vi siano tre opzioni per i produttori:

a. l'estensione da 20 a 24 anni del periodo di incentivazione, a fronte di una rimodulazione del valore unitario dell'incentivo di entità dipendente dalla durata del periodo incentivante residuo;

b. il mantenimento del periodo di erogazione ventennale, a fronte di una riduzione dell'incentivo per un primo periodo, e di un corrispondente aumento dello stesso per un secondo periodo, secondo percentuali definite dal MiSE;

c. il mantenimento del periodo di erogazione ventennale, a fronte di una riduzione percentuale fissata dal decreto, crescente a seconda della taglia degli impianti (tale opzione è quella applicata in assenza di comunicazioni da parte dell'operatore).

La seconda parte della norma prevede la possibilità, per i beneficiari di incentivi pluriennali per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, di cedere una quota fino all'80% degli incentivi per le fonti rinnovabili a operatori finanziari internazionali attraverso un'asta organizzata dall'Autorità per l'energia, subordinata alla verifica da parte del ministero dell'Economia della compatibilità degli effetti delle operazioni sottostanti sui saldi di finanza pubblica.

 

TARIFFE DI ELETTRICITÀ DIPENDENTI IMPRESE ELETTRICHE

Il decreto dispone la soppressione dei rimborsi che l'Autorità per l'energia elettrica e il gas e il sistema idrico (AEEGSI) riconosce ai dipendenti di imprese elettriche sulle bollette. In sostanza, le imprese non verranno più compensate per lo sconto ai propri dipendenti.

 

SISTEMA ELETTRICO ISOLE MINORI

Al fine di conseguire una riduzione degli oneri gravanti sulla bolletta elettrica dei consumatori si opera una revisione della regolazione e della remunerazione dei sistemi elettrici delle isole minori non interconnesse con la rete di trasmissione nazionale, in cui operano imprese elettriche minori ammesse al regime degli incentivi.

 

TARIFFE RETE FERROVIARIA ITALIANA

Le tariffe elettriche agevolate di cui gode Rete Ferroviaria Italiana SpA (RFI) resteranno solo per i consumi relativi al servizio di trasporto ferroviario universale e anche al trasporto ferroviario e delle merci, mentre, a partire dal 2015, gli altri tipi di trasporto a cominciare dall'Alta Velocità e Alta Capacità dovranno pagare l’energia elettrica secondo i prezzi di mercato.

 

SEMPLIFICAZIONI NEL SETTORE ENERGIA

Il decreto stabilisce che l'installazione di impianti solari fotovoltaici e termici sui tetti di edifici non sottoposti a vincolo non è subordinata all'acquisizione di atti amministrativi di assenso.

Per la produzione di biometano da impianti nuovi o riconvertiti si prevede l’autorizzazione unica e la procedura abilitativa semplificata.

 

Prorogato dal 30 giugno al 31 dicembre il termine per la tassazione degli impianti cogenerativi (produzione combinata di energia elettrica e calore).

 

NUOVE NORME SULLA CONTABILITÀ DEGLI ENTI LOCALI E CORTE DEI CONTI

Annuale e non più semestrale il controllo della Corte dei conti sulle Regioni e sugli Enti locali.  Estende  da  15.000  a  30.0000  la  soglia  demografica  dei  Comuni  esentati  dal controllo delle sezioni regionali della Corte dei conti sui consuntivi dei partiti politici relativi alle spese elettorali; esclude per i Comuni con popolazione inferiore a 30.000 abitanti la sanzione amministrativa pecuniaria (da 50.000 a 500.000 euro) per il mancato deposito dei consuntivi delle spese elettorali da parte dei partiti.