XVII LEGISLATURA

DISCUSSIONE SUL PROVVEDIMENTO: disposizioni sulle Città metropolitane, sulle Province, sulle unioni e fusioni di comuni.

Seduta n. 135 di martedì 10 dicembre 2013

Parti tratte dal Resoconto stenografico dell’Assemblea | Il resoconto completo è possibile scaricarlo cliccando qui

 

  • GIUSEPPE D’AMBROSIO

… Sì, termino, Presidente.

Allora, ribadisco ancora una volta: per evitare di essere la barzelletta all’interno di quest’Aula e per continuare un pochettino ad essere in contatto con quelli che stanno urlando da fuori e che chiedono di tagliare anche i costi della politica, come dice il neosegretario del PD, ed uno di questi sarebbe il taglio delle province, fermiamoci un attimo.

Al netto di quelle che sono le «supercazzole» dette all’esterno, pensiamo un pochettino invece a lavorare seriamente in quest’Aula. Quindi, fermiamoci un attimo e guardiamo seriamente alla reale abolizione delle province. Ripeto testualmente: il MoVimento 5 Stelle vuole abolire le province

(Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

  • PAOLA CARINELLI

… Signor Presidente, questo disegno di legge disciplina le città metropolitane e svuota le province di alcune loro funzioni, trasferendole ai comuni o alle regioni, in attesa della riforma costituzionale relativa all’abolizione delle province. Così dice il disegno di legge.

Ma perché dobbiamo aspettare questa riforma costituzionale, che, forse, chissà, tra qualche mese, magari, abolirà le province? Noi le province le vogliamo abolire subito, da adesso, ed è fattibile (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Per questo, noi avevamo chiesto già più volte di scorporare l’abolizione delle province dal pacchetto delle riforme costituzionali, che stanno procedendo, come sappiamo, su un altro binario, per accelerare questo percorso, perché ci vuole una riforma costituzionale, ma, se c’è il consenso di tutti, si può fare già da subito. Noi siamo d’accordo ad accelerare subito l’abolizione delle province, però, purtroppo, siamo gli unici, perché gli altri lo vogliono fare a parole (Commenti)…

… Sì, grazie, Presidente, avevo concluso. Chiediamo, quindi, che il percorso delle riforme costituzionali riguardante l’abolizione delle province possa procedere in maniera spedita e non con un qualcosa che tappa male una toppa come questo disegno di legge

(Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)

  • GIUSEPPE ROMELE

… Anche in Commissione recentemente ho avuto modo di dirlo. Mi rivolgo al signor Bressa, all’onorevole Bressa, che si è preoccupato, per verità, di ritagliarsi la sua provincetta, comunque in zona stranamente isolata, insieme a un’altra provincetta o due, perché quelle non vanno toccate, no? Il grande, là, magari va fatto su Brescia, piuttosto che altrove, no ? Oppure, pardon, su Venezia, con 40 mila abitanti, che va gestita ad «area vasta», qui è da ridere ! Il risultato è che questo modo di impostare e di confrontarsi con noi e il Governo è fuori dalla storia, che dimostra, innanzitutto, di non conoscere il territorio, non conoscere le problematiche, perché un conto è la provincia di Paternò – dico un’ipotesi che magari non è neanche una provincia –, piuttosto che la provincia di Brescia, di Padova o di Verona ! Un conto è parlare della provincia di Milano, di Napoli e di Roma, un conto è parlare della provincia di Pavia, grande area metropolitana.

Allora, se le province piccole di 180-200 mila abitanti possono avere un problema, le province grandi hanno altri problemi e le città metropolitane altri problemi ancora: l’esempio classico, macroscopico, è la città di Roma, che assorbe non solo la microprovincia, ma anche la regione stessa, in se stessa, nel suo pacchetto di milioni di abitanti.

… Questo è quello che la nostra gente fuori raccoglie, altro che un nuovo rinnovamento o una riorganizzazione delle province! È meglio che si chiudano le province e si dica alle regioni che lavorano (e sono buona parte le regioni che lavorano): riorganizzate voi, per favore, il territorio intermedio fra comune e regione, se ci sono le condizioni. Altrimenti, per favore, si sospenda tutto e si porti a casa tutto nella revisione costituzionale, di cui poc’anzi all’intervento della collega dei «grillini».

Non solo secondo me, ma secondo tanti, ritengo che la maggioranza degli italiani la veda così.

(Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente)…

  • EMANUELE COZZOLINO

… Signor Presidente, il MoVimento 5 Stelle è da sempre favorevole all’abolizione delle province e lo siamo stati a tal punto da non esserci mai presentati fino ad oggi a nessuna delle elezioni provinciali che si sono svolte da quando il nostro movimento è nato e partecipa alle competizioni elettorali ad ogni livello.

Proprio perché noi vogliamo davvero l’eliminazione di quello che continuiamo a definire un ente inutile, non possiamo che opporci ad un provvedimento come quello in esame che, invece, è un palliativo e, ancora una volta, «fumo negli occhi» per poter rivendicare che, in tema di province, qualcosa è stato fatto.

  • GIUSEPPE D’AMBROSIO

… Signor Presidente, il Movimento 5 Stelle chiede i commissariamenti e li chiede per un motivo molto semplice, anzi due.

In primo luogo, perché sa, noi siamo dei novizi qui dentro, abbiamo dovuto imparare e guardando quello che è stato fatto dai professionisti della politica vediamo che loro nella scorsa legge di stabilità hanno difatti commissariato le province e le hanno congelate. Noi presentiamo lo stesso emendamento e questa volta ce lo bocciano. Qualcosa che non va probabilmente c’è !

Ma, dall’altra parte, io mi appoggio tranquillamente a quello che diceva il collega Pilozzi, quando parlava del volere bene ai partiti piuttosto che a qualcos’altro. Noi del MoVimento 5 Stelle vogliamo bene ai cittadini. Non vogliamo bene né ai partiti né alle province né ad altre istituzioni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) e siccome riteniamo che le province siano un costo abbiamo detto di commissariare le province, con scadenze temporali precise, fare la riforma costituzionale e a quel punto andiamo ad elezioni per un nuovo ente …

  • RICCARDO FRACCARO

… Signor Presidente, colleghi, ormai l’abolizione delle province è come la tela di Penelope: i partiti la disfano di giorno davanti alle telecamere e poi la ricompongono di notte nelle segrete stanze degli inciuci (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Questi enti sono l’indotto di quella grande fabbrica di poltrone che è il Parlamento, dove spesso e volentieri i

partiti ci finiscono solo per sfamare se stessi e le proprie clientele. Quando non si riesce a entrare alla Camera o al Senato, si finisce eletti in province, come quando non si trova posto al ristorante e si va in trattoria. Noi con la politica non gozzovigliamo, non facciamo abbuffate nelle società amiche, siamo cittadini che portano avanti le battaglie dei cittadini e abbiamo restituito 42 milioni di euro di rimborsi elettorali – è sempre meglio ricordarlo in quest’Aula (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle – Commenti di deputati del gruppo Partito Democratico) – oltre alle eccedenze, come diaria e indennità parlamentari. Noi siamo coerenti, a differenza vostra. Per questo il MoVimento 5 Stelle chiede l’abolizione delle province e non partecipa alle elezioni amministrative provinciali, ad eccezione di quelle a statuto speciale, che sono equiparate di fatto alle regioni. Il sistema unico dei partiti, invece, finge di voler abolire questi enti inutili, ma poi non perde occasione per occupare ogni poltrona, ogni divanetto, ogni sedia, ogni sgabello disponibile (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Lo dimostra il comma 6 dell’articolo 1, di cui chiediamo la soppressione con questo emendamento. Il Governo vuole infatti moltiplicare le sedi degli sprechi di denaro pubblico, attribuendo ai comuni fino a 5 mila abitanti la facoltà di associarsi in unioni.

In questo modo si modifica la normativa del decreto n. 138 del 2011 che limita l’unione ai comuni con un limite massimo di 1.000 abitanti. Innalzare la soglia oltre la quale scatta la possibilità di unioni tra comuni è un modo come un altro per evitare la fusione di questi enti e mantenere intatta la filiera dei privilegi e degli sprechi di cui usufruiscono tutti i partiti

(Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)…

  • ARTICOLO TRATTO da IL SOLE 24 ORE del 30.11.2013

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