In 14 anni né lui né Galan hanno mai aperto il tavolo con Roma per chiedere maggiore autonomia. 

La lettera del presidente è l’emblema del pseudo ambiente in cui vive: la campagna elettorale permanente.

 

Rimango allibito dalla superficialità con cui il presidente di una delle Regioni più importanti d’Italia affronta il tema delle riforme costituzionali. 

La lettera con cui Luca Zaia chiede ai parlamentari di fare squadra per ottenere un’autonomia del Veneto pari a quella della Sicilia E’ l’emblema del pseudo ambiente in cui ormai vive il governatore: una campagna elettorale permanente, in cui i giorni della responsabilità e della concretezza non arrivano mai.

La politica di Zaia in materia di autonomia del Veneto è l’esatta continuazione di quella di Galan. L’articolo 116 della Costituzione attualmente in vigore è stato introdotto dal centrosinistra con la riforma del 2001. In tutto questo tempo né Galan, né Zaia hanno mai aperto un tavolo con il governo per ottenere il trasferimento di deleghe, funzioni e risorse specifiche. Non lo hanno fatto neppure negli otto anni di governo della coppia Berlusconi Bossi.

 

Segnalo poi che l’emendamento all’articolo 116 dell’attuale riforma, che potenzia la possibilità delle Regioni di chiedere autonomia rispetto allo stato centrale, è stato proposto e approvato grazie all’azione dei parlamentari del Pd.

Mentre Zaia prosegue un’ininterrotta campagna elettorale, i parlamentari del Pd operano concretamente per modificare le norme a favore delle autonomie e dei territori

Il Veneto a guida centrosinistra saprà in modo coerente e pratico contrattare il trasferimento di competenze statali e delle relative risorse.


Padova, 9 Gennaio 2015